Roma, 1 set. – Giorgia Meloni giovedì non sarà a Parigi per il summit dei ‘volenterosi’, la premier (come altri leader) si collegherà in video conferenza da Roma. Al netto dell’incontro – già fissato per le 18 a Palazzo Chigi – con il presidente polacco Karol Nawrocki, la scelta serve anche a rimarcare la distanza dalle posizioni di Emmanuel Macron e Keir Starmer, entrambi presenti all’Eliseo insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E magari, nella decisione finale, ha pesato anche la polemica a distanza innescata ieri dal premier francese Francois Bayrou.
Giovedì “procederemo con i nostri partner, in collaborazione con la Nato, per definire solide garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Queste rappresentano un prerequisito necessario per compiere progressi credibili verso la pace”, scrive su X Macron.
Meloni però ai partner ribadirà la posizione emersa al termine del vertice di governo di giovedì scorso, presenti oltre a Meloni i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini e il ministro della Difesa Matteo Piantedosi. Una posizione che si condensa nel principio che non è “prevista alcuna partecipazione italiana a un’eventuale forza multinazionale da impegnare in territorio ucraino”.
Dunque ‘no’ allo schema della forza di interposizione su cui lavorano Francia e Gran Bretagna perchè per l’Italia la via maestra da seguire per garantire la sicurezza a Kiev è quella di un meccanismo difensivo collettivo ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington. Da parte sua Roma potrà valutare compiti di “monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini” ma “solo una volta raggiunta la cessazione delle ostilità”. Porta chiusa dunque – al momento – anche alla possibile attività di sminamento, che era stata proposta da Tajani. (askanews)