Crosetto: ‘rassicurare Israele sulla nostra amicizia’

Guido Crosetto

“Non sono e non voglio dirmi pessimista, ma di certo sono preoccupato: la reazione di Israele potrebbe esserci e una nuova spirale di violenza e di guerra si potrebbe ancora innescare”

“Il paradosso solo apparente è che più saremo vicini e rassicureremo Israele sulla nostra amicizia e il nostro supporto, più Tel Aviv si sentirà tutelata e riterrà meno necessario agire in modo plateale e rendere visibile la sua forza militare. Occorre evitare che Israele ponga in essere una reazione che scateni una escalation, facendo giungere il Medio Oriente a un punto di non ritorno”.

Lo ha detto, in audizione alle commissioni congiunte Affari esteri e Difesa di Senato e Camera, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha informato di aver avuto un colloquio telefonico poche ore fa con l’omologo israeliano Yoav Gallant (ANSA)

(ITALPRESS) – “Sono ormai due anni che temiamo la guerra, perchè da allora è rientrata a far parte del nostro vocabolario: si stava per aprire un nuovo fronte di guerra del quale non avevamo bisogno, ma che ci aspettavamo nei giorni precedenti. Israele è probabilmente lo Stato con la maggior capacità difensiva in tutto il mondo, ma stavolta senza l’aiuto di americani, inglesi e francesi non ce l’avrebbe fatta da solo: l’attacco iraniano è stato massiccio e violento”.

A dirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto a Cinque minuti. “Gli Stati Uniti sono stati molto chiari sulla volontà di non entrare nel conflitto, pur rimanendo a fianco di Israele – continua Crosetto, – Tutti i paesi del G7 hanno detto a Israele di fermarsi e non reagire: l’Iran ha un numero di abitanti 80 volte più grande rispetto a Israele, ma sembra che la sua ragion d’essere sia quella di eliminarlo come paese. Quello che nessuno auspica è una risposta violenta di Israele: finora l’Iran non ha mai disposto della bomba atomica, ma in molti si chiedono cosa potrebbero fare se arrivassero a disporne. Adesso si è ancora lontani da questo scenario, ma le centrali nucleari iraniane lavorano ormai da tempo all’arricchimento dell’uranio”.

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