Killer Londra, capo anti terrorismo: “Roulette russa con la vita delle persone”

Stiamo giocando alla roulette russa con la vita delle persone, lasciando noti, condannati criminali radicalizzati liberi in circolazione nelle nostre strade“. Così l’ex capo dell’ufficio anti terrorismo britannico, Chris Phillips, si è sfogato contro “un sistema giudiziario che deve fare i conti con se stesso” dopo che è emerso che Usman Khan, l’uomo che ieri ha ucciso due persone sul ponte di Londra, era stato rilasciato lo scorso anno in libertĂ  vigilata dopo essere stato condannato a 16 anni di carcere per terrorismo nel 2012.

“Facciamo uscire le persone dal carcere, prima le condanniamo per crimini molto, molto gravi e poi le rilasciamo quando sono ancora radicalizzati – ha aggiunto secondo quanto si legge sul sito della Bbc – così come diavolo possiamo chiedere ai nostri poliziotti e servizi di sicurezza di mantenerci al sicuro?”.

Mentre monta quindi la polemica sul rilascio di Khan, il Parole Board, la commissione che decide della libertĂ  condizionale, fa sapere con un comunicato che non ha avuto “alcun ruolo” nella scarcerazione del killer che, stando a quanto rivelato dai media, aveva un braccialetto elettronico che avrebbe dovuto monitorare i suoi spostamenti. Esprimendo “tutta la nostra solidarietĂ  alle persone colpite dagli orribili fatti accaduti ieri sul London Bridge”, la commissione, in un comunicato, riconosce che “data la gravitĂ  dell’attacco, è comprensibile che si facciano ipotesi sul rilascio dal carcere dell’aggressore”.

“Il Parole Board può confermare che non ha avuto nessun coinvolgimento nel rilascio della persona identificata come l’aggressore che sarebbe stato rilasciato automaticamente come previsto dalla legge per la ‘licence’ senza l’intervento della commissione”, conclude il comunicato.

Condannato nel 2012 a 18 anni per aver partecipato ad un complotto per organizzare attentati ispirati ad al Qaeda, Khan aveva poi ottenuto la riduzione a 16 anni in appello. Scontata metĂ  della pena – era stato arrestato nel 2010 – lo scorso anno ha quindi ottenuto una libertĂ  vigilata, sottoposto a controlli e restrizioni, tra i quali appunto il braccialetto elettronico. Fonti della sicurezza britannica rivelano che l’uomo fino ad ieri aveva seguito le condizioni senza dare segnali di attivitĂ  sospette.

Poco prima dell’attacco sul ponte di Londra, Khan aveva partecipato, insieme ad altri ex detenuti, ad una conferenza, organizzata dal dipartimento di Criminologia dell’universitĂ  di Cambridge, sulla riabilitazione dei detenuti scarcerati, che si svolgeva nella Fishmonger Hall che si trova sul lato nord del ponte. Interpellato dalla Bbc, il sottosegretario alla Sicurezza ha assicurato che si farĂ  un’inchiesta accurata per stabilire come Khan abbia potuto compiere questa attacco nonostante i controlli. E poi ha aggiunto che si analizzerĂ  se “gestiamo queste sentenze in modo appropriato e se diamo sentenze che sono appropriate ai crimini piĂą violenti”.  (Adnkronos)