Violentò e mise incinta bimba di 10 anni: chiesti 6 anni e 8 mesi per un bengalese

Abusi sessuali

Nel corso dell’ultima udienza aveva chiesto scusa, «sono pentito per ciò che ho fatto, ne ho capito la gravità». Non aveva mai negato i fatti, da subito (ancora prima che il test del dna siglasse la conferma definitiva), ma «non c’è stata alcuna violenza» aveva voluto precisare. Le accuse sono pesantissime: violenza sessuale aggravata, commessa ai danni di un minore.

E cioè una bimba che all’epoca aveva solo dieci anni: a fine settembre di un anno fa, lui l’avrebbe violentata nel centro di accoglienza a San Colombano di Collio, dove entrambi erano ospiti. Origini bengalesi, 29 anni, in carcere da ottobre 2024 e a processo in abbreviato (che prevede quindi lo sconto di un terzo della pena), la pm Federica Ceschi ha chiesto che sia condannato a 6 anni e otto mesi di reclusione, con la concessione delle attenuanti generiche.

Quella bambina, dopo gli abusi, rimase incinta: in ospedale i medici decisero di procedere con un aborto terapeutico. Costituita parte civile (rappresentata dalla mamma), a verbale la difesa — rappresentata dall’avvocato Davide Scaroni — aveva fatto mettere anche il fatto che il suo assistito abbia cercato di risarcire la vittima privandosi, di fatto, di tutto ciò che aveva. Fu arrestato meno di due settimane dopo la violenza, quando la piccola — che nulla fino a quel momento aveva confidato — fu trasferita in pronto soccorso per essere sottoposta a una serie di accertamenti e i medici scoprirono la verità più atroce.

Qualcosa non andava da giorni, era stata proprio la madre ad accorgersene vedendo la figlioletta taciturna, triste, apatica, al punto da chiedere aiuto a un’educatrice. Prossima udienza a gennaio, per le repliche di pubblica accusa e difesa e la sentenza del gup.
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