Firenze, 30 ott. – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea – che ha in corso una due giorni di riunioni a Firenze, che si concluderà a metà giornata con le decisioni di politica monetaria delle 14 e 15 – ha stabilito di avviare l’ultima fase sul progetto dell’euro digitale, quella di “sviluppo”, che segue la fase appena completata di preparazione.Con un comunicato, la Bce puntualizza che la decisione ultima sul se emettere un euro digitale sarà presa sé e quando sarà stata adottata la legislazione europea necessaria.
“Sulla base del presupposto che i colegislatori lo faranno nel corso del 2026 – si legge – un progetto pilota e delle transazioni iniziali potrebbero avvenire attorno alla metà del 2027. L’intero Eurosistema (delle banche centrali-ndrt) dovrebbe essere a quel punto pronto per una potenziale prima emissione dell’euro digitale durante il 2029”.
Originariamente l’intento della Bce era di avviare questa fase di sviluppo una volta che fosse stata approvata la legislazione a livello di Unione europea. Tuttavia, specialmente a livello di Parlamento Ue i lavori di esame di questo tema procedono più lentamente di quanto vorrebbe l’istituzione monetaria, peraltro il Consiglio (i governi) solo di recente ha affermato di voler procedere.
E così ora la Bce decide di “valicare il Rubicone”
Questo tenuto presente che l’istituzione potrebbe risentire anche di una certa pressione dovuta al moltiplicarsi di iniziative sulle Stablecoin, che nella Ue si teme possano essere utilizzate anche come mezzo di pagamento, minando il ruolo e la sovranità pubblica sull’ambito monetario. La strategia di Bce e Commissione Ue è molto diversa da quella degli Usa, dove l’amministrazione Trump messo al bando le valute pubbliche digitali, temendo che possano essere usate come strumento di controllo sui cittadini, al punto da vietare alla Federal Reserve (la banca centrale) e alle altre agenzie federali di svilupparne delle versioni Usa. Washington punta invece sulle stablecoin in dollari.
Tornando alla Bce, “l’euro, la nostra moneta condivisa, è un segno dell’unità europea in cui si ripone fiducia – ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde citata nel comunicato -. Stiamo lavorando per rendere la sua forma più tangibile, il contante, adattata al futuro, ridisegnando i modernizzando le nostre banconote e preparando l’emissione dell’euro digitali”. In questa nuova fase la Bce si concentrerà su tre principali aree: preparazione tecnica, con lo sviluppo delle fondamenta infrastrutturali per l’euro digitale; impegno del mercato, collaborando con gli operatori che forniscono servizi di pagamenti, commercianti, imprese attive sul commercio e consumatori per definire un quadro di regole; e, terzo, fornendo supporto tecnico al processo legislativo.
“Questo non è soltanto un progetto tecnico, ma uno sforzo collettivo per mettere il sistema monetario europeo in condizioni di superare le prove del futuro”, ha commentato Piero Cipollone, l’esponente del Comitato esecutivo della Bce, responsabile dei sistemi di pagamento. “Un euro digitale assicurerà che la gente possa godere dei benefici del contante, anche nell’era digitale”.
La decisione avviene mentre il direttorio si trova a Firenze, ospitato dalla Banca d’Italia che ha organizzato la riunione nella città di Firenze. E ora fissa una data di completamento, il 2029, su un progetto lanciato nel 2020, in piena fase di restrizioni alle attività imposte dai governi a motivo del Covid, che avevano anche innescato un netto aumento dei pagamenti online e digitali. All’epoca il responsabile dell’iniziativa era l’attuale governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, che in quell’anno ricopriva il ruolo che ora spetta a Cipollone. (askanews)
Il pericolo dell’euro digitale. PIAZZA LIBERTÀ, puntata di domenica 13 aprile 2025

