TOKYO, 29 OTT – La carenza di semiconduttori per uso automobilistico, aggravata dalle tensioni diplomatiche tra Olanda e Cina, costringono Honda a sospendere le attività in uno dei suoi impianti di produzione in Messico. È il primo caso confermato in cui la disputa ha avuto un impatto diretto su un costruttore giapponese, dicono i media locali, spiegando che l’azienda ha inoltre avviato una revisione dei ritmi produttivi negli Stati Uniti e in Canada, riducendo temporaneamente la produzione destinata al mercato nordamericano – principale fonte di utili per Honda – con possibili ripercussioni sulle performance complessive del gruppo.
L’impianto coinvolto è quello di Celaya, nel centro del Messico, dove vengono assemblati modelli come il SUV HR-V, con una capacità annua di circa 200.000 veicoli. La crisi è stata innescata dalla decisione del governo olandese, presa alla fine di settembre dietro la pressione di Washington di porre il produttore di chip cinese Nexperia – controllata dal gruppo Wingtech Technology – sotto amministrazione statale, citando “criticità nella governance aziendale”.
In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni dei prodotti Nexperia al di fuori del Paese, innescando un effetto domino nella catena globale di fornitura dei semiconduttori. La Japan Automobile Manufacturers Association (Jama), in una nota diffusa la scorsa settimana, ha espresso preoccupazione per l impatto potenzialmente “grave sulla produzione mondiale delle imprese del settore”, invitando i governi coinvolti a trovare rapidamente una soluzione diplomatica. (ANSA).
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L’Olanda, istigata dagli Usa, ha confiscato la cinese Nexperia. Di conseguenza, Pechino ha vietato l’esportazione dei chip.
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