Presidente Israele: “rattristato dalle parole di Mattarella”

presidente israeliano Isaac Herzog

“Nutro grande rispetto per il Presidente della Repubblica” italiana, “il mio amico Sergio Mattarella. Per questo motivo sono rimasto rattristato da alcuni aspetti delle sue recenti dichiarazioni sulla situazione a Gaza e ho sentito il bisogno di chiarire i fatti”. Lo scrive su X il presidente israeliano Isaac Herzog. Mattarella, prosegue Herzog, “ha avuto ragione ad affermare che Israele è stato brutalmente attaccato il 7 ottobre.

Delle centinaia di persone innocenti prese in ostaggio da Hamas in quel giorno buio, 50 rimangono prigioniere, trattenute in condizioni disumane nei tunnel di Hamas. La loro intollerabile sofferenza, l’agonia delle loro famiglie e la sofferenza dei civili di Gaza, che non vogliamo, potrebbero finire oggi se tutti gli ostaggi venissero rilasciati. Israele ha accettato numerose offerte di cessate il fuoco mediate. Hamas ha ripetutamente respinto gli accordi e si è rifiutato di rilasciare gli ostaggi.

Israele – sottolinea il presidente Herzog – non ha ‘intenzione di uccidere indiscriminatamente’. Vogliamo solo vivere in pace e sicurezza. Sì, gli errori accadono in guerra e non siamo indifferenti al dolore dei civili palestinesi a Gaza. Stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la situazione. Agiamo secondo il diritto internazionale in condizioni quasi impossibili. A differenza del nostro nemico, che viola palesemente e orgogliosamente le convenzioni e le leggi sui diritti umani”.  (askanews) (foto shalom.it)


Che cosa ha detto Mattarella

(www.quirinale.it) – “Sul Medio Oriente è persino scontato, purtroppo, affermare che la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile; e speriamo che alle pause annunziate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco.

E’ disumano ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani e che è grave l’occupazione abusiva, violenta, di territori attribuiti all’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania. Ho espresso l’allarme per la semina di sofferenza e di rancore che si sta producendo, che, oltre ad essere iniqua, contrasta con ogni vera esigenza di sicurezza.

L’incredibile bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza è stato definito un errore. Da tanti secoli, da Seneca a Sant’Agostino, ci viene ricordato che “errare humanum est, perseverare diabolicum”.

Si è parlato di errori anche nell’avere sparato su ambulanze e ucciso medici e infermieri che si recavano per dar soccorso a feriti sui luoghi più tragici dello scontro, nell’aver preso a bersaglio e ucciso bambini assetati in fila per avere acqua, per l’uccisione di tante persone affamate in fila per ottenere cibo, per la distruzione di ospedali uccidendo anche bambini ricoverati per denutrizione.

È difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente. Una condizione raffigurata, in maniera emblematica, dal bambino ferito, accolto con sua madre in un ospedale italiano, dopo aver perduto il padre e nove fratelli – tutti bambini – nel bombardamento della sua casa.”

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