TRIESTE – Quattro casi di malaria a Trieste in una settimana: è quanto rilevato nei giorni scorsi dalla Sc laboratorio analisi unico dell’ospedale Maggiore. Lo conferma a margine di una conferenza stampa la dottoressa Francesca Sirianni, direttore del laboratorio: “In questi giorni si è registrato un forte aumento di casi, si tratta di persone evidentemente immigrate. Normalmente non cambia molto per chi, come loro, viene da aree in cui la malattia è endemica, ma per noi è inusuale”. I pazienti saranno ora avviati a un processo di terapia e i loro dati dovranno essere mandati all’Istituto superiore di sanità.
“Dobbiamo essere bravi a intercettare questa malattia – spiega la dottoressa -. Fortunatamente abbiamo strumenti automatizzati che in caso di malaria lo segnalano con un allarme specifico”, e ricorda che “questa patologia viene trasmessa tramite puntura di zanzara anofele, questi soggetti ce l’hanno già da tempo e hanno delle recrudescenze”.
Appena qualche giorno fa ha fatto discutere e preoccupare un apparente caso autoctono di malaria a Verona, ma l’allarme è rientrato quando è emerso che si trattava, anche qui, di un caso importato. La persona era infatti rientrata da un viaggio in una zona endemica dell’Africa.
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