Qatargate, “Le Ong ci servono per far girare i soldi”

Antonio Panzeri

Qatar-gate, Giorgi smaschera la Ong: era solo una copertura. Il caso delle mazzette dal Qatar ai parlamentari Ue si allarga e l’impressione è che si sia solo all’inizio dell’indagine, perchè adesso qualcuno degli indagati ha cominciato a parlare e a dire cose, che se confermate, sono destinate a travolgere le istituzioni di Bruxelles e Strasburgo. “Le Ong? Ci servono per far girare i soldi“. Negli atti dell’indagine del Qatargate – si legge su Repubblica – una frase di Francesco Giorgi, il compagno dell’ormai ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, l’uomo di fiducia di Antonio Panzeri disegna perfettamente la situazione: la Ong che avevano creato si chiamava Fight Impunity. E, invece, era un manifesto di impunità.

Perché – prosegue il Corriere – nel leggere le quattro pagine del provvedimento con cui i magistrati belgi, venerdì scorso, hanno fermato Panzeri, Giorgi, Niccolò Figà-Talamanca (numero uno di un’altra Ong, “No Peace without justice”) e il numero uno del sindacato mondiale, Luca Visentini (poi scarcerato dopo le 48 ore), si comprende come il gruppo — secondo le accuse che vengono mosse loro dal magistrato Michel Claise — si muovesse con la massima spregiudicatezza, con l’obiettivo si legge, di favorire due Paesi: “Il Qatar e il Marocco”. Si indaga anche sul viaggio in Qatar dell’ottobre scorso dell’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti (non indagata). Spuntano anche i regali elargiti dai sospetti corruttori, dagli orologi di lusso alla villa a Cortina. (affaritaliani.it)

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