Fca, Conte: dobbiamo chiederci perché le imprese vanno all’estero

“Nel caso di Fca stiamo parlando comunque, al di là della capogruppo, di fabbriche italiane che occupano moltissimi lavoratori italiani”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa soffermandosi su quanto riferito dai sindacati sulla richiesta di un prestito da parte di Fca.

In generale, spiega Conte, “un problema che affronteremo nel dl semplificazione” sarà quello della “competizione tra ordinamenti. Dobbiamo rendere più attraente il nostro ordinamento giuridico. Dobbiamo chiederci: ‘perché vanno all’estero?’ Non c’è solo ovviamente un diritto societario più attraente, ci sono anche agevolazioni fiscali, il cosiddetto dumping fiscale. E noi non intendiamo più concedere questo vantaggio. Stiamo lavorando a questo”.

Era stato uno scoop del quotidiano MF-Milano Finanza, ieri, a rivelare che Fca Italy “avrebbe messo in moto le macchine per richiedere la garanzia dello Stato italiano su prestiti per circa 6,5 miliardi, a valere sul plafond gestito dalla Sace”. La mossa “rappresenta una diretta conseguenza di quanto accaduto nella notte tra l’altroieri e ieri, quando il Lingotto ha annunciato la rinuncia alla distribuzione del dividendo ordinario da 1,1 miliardi sul bilancio 2019. La concessione delle garanzie statali è infatti subordinata a una serie di condizioni, tra cui spicca quella dell’impegno di non approvare la distribuzione dei dividendi o l’acquisto di azioni proprie nel corso del 2020”.

Sul tema delle provviste richieste alla Sace, “va detto che qualora le cose andassero a buon fine per l’intera somma, le richieste del Lingotto rappresenterebbero una percentuale significativa (quasi il 4%) dei 170 miliardi complessivi che potranno essere garantiti alle aziende di dimensioni maggiori con questo strumento previsto dal decreto Liquidità”, scriveva MF.

Per ottenere la provvista garantita, spiegava ieri Milano Finanza, “bisogna comunque rispettare anche un’altra serie di condizioni. I paletti ulteriori sono costituiti dall’impegno a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali e destinare il finanziamento a costi per il personale, investimenti o capitale circolante in stabilimenti italiani. Il via libera alla garanzia statale (che potrà essere al massimo al 70% del denaro erogato) dovrà comunque arrivare, viste le dimensioni di Fca, direttamente dal ministero dell’Economia, che per le operazioni di dimensioni maggiore deve autorizzarla per decreto”.  ADNKRONOS

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