Apple blocca App che hanno a che fare con coronavirus “per evitare fake news”

BERNA – Apple ha deciso di rendere più dure le direttive e le linee guida dell’App Store. Ora, tutte le applicazioni che hanno a che fare con il coronavirus verranno eliminate. La misura coinvolge anche gli sviluppatori svizzeri. Tra di loro Natanael Wildermuth, che ha recentemente sviluppato l’App svizzera “Corona Saver”. Si tratta di una mappa interattiva che mostra dove si verificano i casi di coronavirus, e dove ogni due o tre ore c’è un promemoria per ricordarsi di lavarsi le mani.

Tuttavia, l’app di Wildermuth non vedrà la luce, e questo a causa dell’irrigidimento delle linee guida dell’App Store. «È un peccato che il progetto sia stato respinto – sarebbe stata un’applicazione molto utile» ha detto Wildermuth.

L’obiettivo principale dell’App sarebbe stato quello di sensibilizzare la popolazione: «Le istruzioni della Confederazione sarebbero state facilmente accessibili a tutti i cittadini svizzeri».

Fortunatamente, Wildermuth non ha perso troppo tempo o denaro, e questo poiché Apple ha stroncato il progetto già sul nascere. «Ci stavamo lavorando da tre giorni, e abbiamo investito qualche migliaio di franchi» ha detto, visibilmente deluso. Nonostante lo Store di Google avrebbe probabilmente approvato l’App, Wildermuth ha spiegato che non avrebbe comunque raggiunto molte persone. «D’altronde in Svizzera circa un terzo delle persone usa un iPhone».

La decisione di Apple entra in un quadro che stabilisce che le applicazioni riguardanti aree sensibili e regolamentate, come il sistema sanitario, possano essere sviluppate solo dalle istituzioni, e non più dai singoli sviluppatori. Lo scopo di Apple è quello di prevenire la diffusione di notizie false e teorie cospirative, con un conseguente aumento della qualità delle App.

Perciò, solo gli organismi ufficiali potranno distribuire informazioni sul virus con le proprie app.

L’esperto digitale dell’Università di Berna, Matthias Stürmer, ha consigliato agli sviluppatori di lavorare con le istituzioni e le agenzie governative per lanciare un’App. Ovviamente, ciò porterebbe ad una dilatazione dei tempi per sottostare alle dovute revisioni. Un’alternativa, spiega Stürmer, sarebbe quella di pubblicare i loro dati su un sito web mobile, dove non ci sono restrizioni.  www.tio.ch

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