Di austerity si muore. Agricoltore francese marcia contro i suicidi. Nessuno ricorda gli italiani

di Antonio Amorosi

Patrick Maurin, consigliere municipale di Marmande (Lot-et-Garonne) e commerciante in pensione di 65 anni, ha deciso di intraprendere una marcia contro i suicidi nel mondo agricolo francese. Secondo l’Istituto di igiene pubblica ogni due giorni un agricoltore transalpino di toglie la vita. Ma i dati sembrerebbero sottostimati. Sarebbero 600 in un anno, quasi due al giorno.

La marcia per far conoscere il dramma degli agricoltori è iniziata domenica a Gontaud-de-Nogaret (vicino Marmande) e si concluderà alla Basilica di Sant’Anna d’Aosta (Morbihan), a 540 km, dove si terrà una messa alla presenza delle famiglie di chi si è tolto la vita.

In Italia invece la grandine di suicidi dovuti alla crisi economica è già stata dimenticata. Dal 2008 ad oggi sarebbero più di 2000 coloro che lo hanno fatto per debiti o motivazioni legate alla recessione. Soprattutto maschi e in età pienamente produttiva, dai 45 ai 54 anni, e in maggior numero nel nord-est (Veneto). L’Europa ha risposto alla crisi con l’austerità, imponendo ulteriori sacrifici che hanno procurato una frenata della produzione, un crollo dei Prodotti interni lordi (Pil) e l’esplosione dei rapporti tra debito e Pil, con conseguenze ancora più negative sui contesti sociali. Dopo un decennio si fatica a ritrovare crescita e benessere.

E senza crescita non si pagano i debiti, anche quelli che ha l’Italia. Se il tuo cavallo deve correre di più (per pagare i debiti) ma non gli dai da mangiare avrai come unico effetto che morirà.

L’economia è una disciplina complessa, troppo per i burocrati e per chi si muove sull’onda dell’ideologia ordoliberista (FMI, WTO, Banca mondiale, ecc). Se non ne siete convinti leggetevi il magistrale “La globalizzazione e i suoi oppositori” del premio Nobel Joseph Stiglitz, su come questi organismi, di cui lo stesso Stiglitz ha fatto parte, senza conoscere gli effetti delle proprie ricette hanno mandato al collasso interi Paesi.

L’economia ha bisogno di interventi espansivi quando è in crisi. Nel 1929 per capire che la ricetta del New deal di John Maynard Keynes fosse la strada giusta ci vollero anni di suicidi. Le ricette precedenti furono così insensate un po’ come lo è oggi basarsi pedissequamente sulle sentenze delle agenzie di rating, che tra l’altro hanno un’affidabilità davvero bassa, visto che non sono né indipendenti né trasparenti.

Quando ci si suicida a 45-54 anni di età è come se si arrivasse alla consapevolezza di un fallimento irrimediabile. Ed hai contro un sistema per il quale, tu e i tuoi cari siete solo numeri non persone. Ma la sofferenza e il fallimento, nel nostro consesso civile, sono argomenti da allontanare, fantasie concentrabili casomai sull’afflizione di popolazioni di stranieri, di cui poco e niente sappiamo. Ma in Italia si suicida il nostro vicino di casa con cui fino a ieri parlavamo e che non riesce più a pagare l’affitto, le tasse, la retta per il figlio o a tenere in piedi l’impresa. Chi è in difficoltà non deve suicidarsi ma chiedere aiuto alle piccole associazioni che nell’invisibilità dei media vi si dedicano con un lavoro certosino.

Per il monte di suicidi generale l’Organizzazione mondiale della sanità stima che in Italia siano 8,2 i casi, su 100.000 persone, quasi la metà della media continentale. In Francia sono il doppio, il 17,7%.

Da qui la marcia di Patrick Maurin. La perdita di un amico agricoltore che improvvisamente si è suicidato ha ingenerato in lui l’idea di sensibilizzare i francesi sul dramma. Da giorni le tv locali transalpine hanno focalizzato i loro reportage sulle pesanti carcasse di trattori arrugginiti che le accolgono all’ingresso dei Comuni più rurali, come a Bubry, simbolo della desolazione che con la crisi ha sopraffatto l’agricoltura francese.

Patrick Maurin camminerà per 22 giorni con l’aiuto di tante persone che lo stanno affiancando nelle tappe. Spera così di arrivare al termine del viaggio.

“Camminerò circa 24 km ogni giorno solo su piccole strade di campagna”, ha spiegato ai media locali. “È giunto il momento di fare qualcosa per impedire a due contadini di suicidarsi ogni giorno perché il sistema li ha completamente distrutti. È ancora un argomento tabù, ma dobbiamo fare tutto il possibile per trovare soluzioni “, ha aggiunto.

Potrebbe essere l’inizio di una rete francese e europea di aiuto per chi è in difficoltà o almeno un modo per far capire che di austerity in una fase recessiva si muore, solamente.

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