Violenza sessuale di gruppo a Trento, arrestati 3 nigeriani “richiedenti asilo”

di Alessio Andreani

Si chiamano EHIMAMIGHO Emmanuel Social, di 28 anni, OBASUYI Kenneth Igbinosa, di 22 anni e OSAIGNOVO Osaro Kelvin di 19 anni i 3 nigeriani arrestati dalla squadra mobile di Trento per violenza sessuale di gruppo.

Vice Questore Aggiunto Salvatore Ascione

Il primo dicembre la Squadra Mobile della questura di Trento ha eseguito tre fermi di polizia giudiziaria nei confronti di tre cittadini nigeriani, accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina. Iniziata alle prime luci dell’alba di venerdì primo dicembre, l’operazione effettuata dalla Polizia di Stato ha consentito agli investigatori di individuare un gruppo di nigeriani, tutti richiedenti asilo, che alcuni giorni prima avevano abusato sessualmente di una loro connazionale.

Gli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal Vice Questore Aggiunto Salvatore Ascione, (nella foto) il 25 novembre raccoglievano dalla cittadina Nigeriana, che si trovava a Trento per far visita ad una sua connazionale, il racconto di un abuso sessuale e di una rapina che alcuni uomini nigeriani, in parte da lei già conosciuti, avrebbero commesso nei suoi confronti.

La giovane nigeriana, all’atto della denuncia raccontava che, mentre si trovava nei pressi di un bar veniva costretta da alcuni uomini, sotto minaccia, a recarsi nel vicino parco. Qui gli uomini approfittavano sessualmente di lei, violentandola a turno. Dopo l’atto la minacciavano nuovamente di ulteriori ritorsioni se avesse chiesto aiuto alla Polizia.

La donna però, benché impaurita, riusciva a chiedere aiuto agli Agenti della Squadra Volante che immediatamente investivano dell’evento gli investigatori della Squadra Mobile.

Dopo i necessari riscontri la giovane nigeriana riconosceva senza ombra di dubbio i suoi carnefici che identificati e rintracciati il primo dicembre venivano, da parte degli Agenti della Squadra Mobile, tratti in arresto in esecuzione del fermo di Polizia Giudiziaria. Nel corso delle attività di indagine emergeva, infatti, che il gruppo nei giorni successivi alla violenza sessuale si stava organizzando per rifugiarsi all’estero. Considerato quindi il pericolo di fuga e la gravità del reato la Squadra Mobile procedeva con la misura precautelare del Fermo di P.G. in carcere.

Il 4 dicembre il G.I.P. a seguito della richiesta del Pubblico Ministero Davide Ognibene, convalidava il fermo di P.G. ed emetteva la misura cautelare della custodia cautelare in carcere.

“A fronte di reati particolarmente degradanti per la dignità umana, commenta il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione, è fondamentale una risposta immediata ed efficace da parte della Polizia Giudiziaria che consenta non solo di assicurare alla giustizia gli autori di questo grave reato, ma anche di dimostrare che non esistono sacche di impunità dove criminali possono insediarsi.

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