Boldrini difende ancora le Ong, la destra attacca: “Oltre ogni decenza”

 

Il tema delle Ong, e del ruolo che hanno nel salvataggio dei migranti in mare, continua a tenere banco – e ad esacerbare la polemica – tra i partiti italiani. Questa volta a scatenare il casus belli è una lettera inviata a Repubblica della presidente della Camera, Laura Boldrini, in cui difende le Organizzazioni non governative.

“Il rispetto e l’ammirazione di cui hanno sempre goduto coloro che cercano di salvare vite e alleviare sofferenze – afferma – sembrano non valere più per le Ong impegnate nel Mediterraneo e oggetto da settimane di una pesantissima indiscriminata campagna di denigrazione”.

Per Boldrini “se tra le Ong qualcuna si è comportata in modo non trasparente e ha violato leggi, è giusto che i singoli responsabili vengano sanzionati. Ma è inaccettabile la criminalizzazione di un intero gruppo sociale. Se un chirurgo sbaglia un intervento e fa morire un paziente deve risponderne, ma non per questo chiudiamo le sale operatorie di tutta Italia”.

Parole che scatenano la reazione dei partiti di centrodestra. “Le Ong vanno messe al bando”, afferma Maurizio Gasparri di Fi. Mentre per Paolo Grimoldi della Lega la presidente della Camera è andata “oltre ogni decenza”. “Signora Boldrini sveglia, esca – dichiara – dalle sue stanze dorate. Molte delle Ong che lei difende a spada tratta hanno violato le nostre leggi, hanno favorito il traffico di esseri umani, hanno avuto rapporti con gli scafisti e con la criminalità e hanno contribuito a far annegare migliaia di esseri umani nel Mediterraneo”.

A difendere la terza carica dello Stato è Mdp con Arturo Scotto e il capogruppo, Francesco Laforgia. “Condivido le parole della presidente Boldrini. Dobbiamo certamente disciplinare il settore, evitando però il rischio di pericolose generalizzazioni”, commenta.

Anche il presidente della commissione Difesa del Senato, Pierferdinando Casini, considera quelli della presidente della Camera dei “giusti interrogativi” ma mette in guardia dalla “retorica dell’accoglienza”: “Onore – dice – a chi salva vite umane, ma no ai taxisti del mare”.

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