Tunisia: sale il debito pubblico, pronti a misure di austerità

 

Non ha lesinato dati e cifre il premier incaricato tunisino Youssef Chahed nel suo discorso programmatico davanti al parlamento del Bardo, riunito in udienza plenaria per la decidere sulla fiducia al governo di unità nazionale.

tunisia-Youssef-Chahed

Chahed aveva preannunciato di voler essere sincero e cosi’ ha fatto, dipingendo una situazione finanziaria difficile con un debito pubblico salito ormai al 62% del Pil (56 mln di dinari nel 2016), con la produzione dei fosfati calata del 60%, con un crollo del settore energetico e turistico, accompagnata da un aumento doppio della massa salariale statale: insomma una situazione alla quale porre subito rimedio con misure ad hoc.

“A causa di queste difficoltà abbiamo fatto ricorso all’aiuto dell’Fmi, e non il contrario, se le cose non andranno meglio nel 2017, la Tunisia dovrà necessariamente adottare una politica di austerità. Tutti sono responsabili di questa situazione anche se un certo sentimento di impunità ha aggravato la situazione, dalla quale dobbiamo pero’ uscire da soli. Per questo abbiamo più che mai bisogno di unione nazionale” ha detto il premier ai deputati.

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”In cima alle priorità la lotta al terrorismo per la quale metteremo in atto tutti i meccanismi legislativi che permettano la protezione delle forze dell’ordine, ma la responsabilità di questa lotta investe anche tutti i cittadini che devono assicurare una corretta educazione ai loro ragazzi e proteggerli da questo pericolo. Inoltre mi impegno a dire la verità sugli omicidi politici dei deputati Chokri Belaid e Mohamed Brahmi”. ”Seconda priorità la lotta alla corruzione, per la quale ci impegnamo a mettere in atto un quadro giuridico adeguato che faciliti il compito della Commissione nazionale Anticorruzione.

In quest’ottica prometto che tutti i membri del governo dovranno dichiarare i loro beni nel giro di due settimane”, ha affermato ancora Chahed.

Riguardo allo sviluppo il premier incaricato ha sottolineato come sia necessario tornare al lavoro e incoraggiare gli investimenti facendo fronte agli scioperi selvaggi affinché possa riprendere la produzione dei fosfati.

Altro capitolo quello dell’ambiente e dei rifiuti urbani: ”non è stata creata alcuna centrale di riciclo di rifiuti solidi urbani negli ultimi cinque anni, e quello dei rifiuti è sicuramente un problema da risolvere oggi adottando un altro tipo di approccio, con l’intervento delle amministrazioni locali”.

“Non sono qui solo per ottenere il voto di fiducia – ha concluso – ma perché voi accettiate la nostra nuova visione.

Dobbiamo rimanere tutti uniti per la Tunisia e la mia mano sempre tesa verso di voi”, ha detto ai deputati.(ANSAmed).

 

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