VICENZA – Hanno iniziato a chiedergli e a rubargli i soldi, poi sono arrivati a picchiarlo, torturarlo e violentarlo, filmando tutto.
Comre scrive il Luca Pozza sul Messaggero, sono pesantissime le accuse ai danni di tre profughi pakistani che sono stati arrestati e ora si trovano rinchiusi in carcere a Vicenza. Vittima dei soprusi un loro connazionale di 19 anni, analfabeta e capace di scrivere solo il proprio nome. Gli stupri di gruppo sono avvenuti all’interno di una comunità per profughi, tutti in attesa dello status di rifugiati, nel capoluogo berico, in viale Marosticana, abitato complessivamente da una quarantina di stranieri, divisi in vari alloggi.
I tre hanno preso di mira il connazionale, persona debole e indifesa: hanno iniziato a sottrargli i pochi euro mensili del “pocket money”, per poi rompergli il cellulare. Quando sono stati segnalati e “richiamati” in Prefettura per il loro comportamento non corretto, il 19 gennaio, hanno deciso di vendicarsi: per la giovane vittima è iniziato l’inferno. Le violenze sessuali complete venivano filmate – le immagini, che li hanno inchiodati, sono state poi trovate in due dei cellulari degli arrestati
Il 19enne veniva costretto a bere fino allo stordimento, poi gli aguzzini, loro stessi ubriachi, lo stupravano. Quest’ultimo, oltre ad essere stato violentato, è stato anche ferito alle natiche con monete incandescenti che gli hanno provocato ustioni di secondo grado dichiarate guaribili in 30 giorni e talmente gravi da portare al ricoverato nel reparto di chirurgia plastica del San Bortolo.