Intimidazione dell’autorità palestinese alla comunità cristiana

L’INTIMIDAZIONE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA SOTTO L’AUTORITA’ PALESTINESE CONTINUA SU BASE GIORNALIERA

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I media internazionali sono rimasti in silenzio, ma noi vogliamo portare all’attenzione del mondo un evento molto preoccupante che ha avuto luogo ieri al monastero di Mar Sabba vicino a Betlemme. Il convento greco-ortodosso si trova a Beith Sakhour, una cittadina nei pressi di Betlemme che era sempre stata a maggioranza cristiana. Negli ultimi due anni, sulla terra di proprietà del monastero sono stati costruiti edifici illegali che l’Autorità Palestinese non ha fatto nulla per impedire, nonostante le numerose denunce dell’abate.

Per molti cristiani che vivono all’interno delle aree palestinesi è purtroppo un’abitudine vedersi portar via la propria terra. Ma ieri l’istigazione ha raggiunto un nuovo livello, quando un gruppo di sette uomini musulmani salafiti ha fatto irruzione nel convento ed ha iniziato a minacciare e a molestare i monaci. Questa è la prima volta che assistiamo a un tale livello di bullismo e di arroganza all’interno di una proprietà che appartiene alla Chiesa Ortodossa.

La continua persecuzione ha ora messo in fuga la maggior parte della popolazione cristiana. Stiamo richiamando l’attenzione su questo attacco perché gli uomini che l’hanno effettuato hanno promesso di ritornare e la domanda ricorrente è: per quanto tempo vivranno ancora nella paura i cristiani, che in maggioranza si definiscono palestinesi, e chi li proteggerà?

Padre Gabriel Naddaf

(Foto scattata da un dipendente del monastero durante l’incidente)

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