8 dicembre 2013: fine del comunismo italiano?

di Vincenzo Merlo

renzi211 dic – A ventiquattro anni di distanza dal crollo del Muro di Berlino e’ caduto anche uno degli ultimi bastioni del comunismo internazionale: quello italiano. La schiacciante vittoria di Renzi alle primarie del PD ( quasi il 70% di voti) ha mandato infatti in soffitta una delle “nomenklature” piu’ vetuste della terra.

Le varie trasformazioni semantiche del comunismo italiano (dal PCI al PDS, poi DS, infine PD) rappresentavano per molti osservatori solo la foglia di fico dietro la quale si ritrovava, immarcescente, la vecchia classe dirigente, eternamente legata a quella ideologia fallimentare, conservando di essa alcuni tratti tipici nel suo DNA, a partire dalla deligittimazione dell’avversario, demonizzato sul piano personale prima che su quello politico (le vicende personali di chi si e’ opposto al comunismo italiano in questi 68 anni di Repubblica sono li’ a dimostrarlo).

Ebbene, per la prima volta nella sua lunga storia, quella classe dirigente (che dal 1991 si era, tra le lacrime di Occhetto e militanti, nominalmente emancipata dal marchio comunista pur senza approdare compiutamente alla socialdemocrazia) e’ stata messa fuori gioco da Matteo Renzi, un ex democristiano di sinistra, ma sostanzialmente estraneo alla tradizione del comunismo italiano. In nome della ” rottamazione dei vecchi dirigenti”, il sindaco di Firenze (ancora lo scorso anno sonoramente battuto da un vecchio uomo di apparato comunista quale Bersani) ha saputo via via conquistare crescenti consensi nell’elettorato di sinistra, giungendo all’indiscusso successo dell’8 dicembre.

Sara’ “vera gloria”, quella di Renzi? Naturalmente sara’ ” dei posteri l’ardua sentenza”. A noi, che abbiamo sempre avuto in uggia la ” doppiezza togliattiana”, ” il centralismo democratico”, la c. d. ” diversità berlingueriana”, ” la gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria, per finire agli ” smacchiatori di giaguari”, la vittoria di Renzi non può non far piacere e ci auguriamo che riesca finalmente a traghettare quel partito negli alvei di una moderna, rispettosa e rispettata socialdemocrazia. Il futuro ci dirà se tali speranze si concretizzeranno.

Infine una, non marginale, annotazione. La data del successo di Renzi coincide con un altro 8 dicembre, quello del 1991, quando a Mosca avvenne l’atto di liquefazione dell’Unione Sovietica comunista e la contestuale nascita della CSI: l’ “Impero del male” terminava dopo 74 anni di oppressione, sangue e miseria, con il suo triste carico di piu’ di cento milioni di vittime. La data dell’8 dicembre non può passare inosservata agli occhi di un credente, in quanto essa coincide con la solennità religiosa dell’Immacolata.

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