Una battuta sul calcio, una risposta risentita e poi la lite mortale. Sarebbe questa l’ultima ricostruzione della rissa che ha portato alla morte di Hekuran Cumani, 23enne di Fabriano morto nel piazzale del Dipartimento di matematica a Porta Conca. Un “forza Marocco” detto per prendere in giro, come riportano i quotidiani locali, che avrebbe innescato la lite mortale.
Giovani pericolosi
Al centro delle indagini c’è un gruppo di giovani italiani di seconda generazione che gravitano attorno a Ponte San Giovanni, ma che si sono resi protagonisti di episodi di violenza in centro storico come nell’immediata periferia. Noti per le risse fuori dai locali e alle sagre, dove si aggirano a gruppi di dieci o poco meno, sempre pronti ad attaccare briga, colpire e scappare.
Le prove decisive sui pantaloni della tuta
Tra questi ci sarebbero i due indagati, uno per omicidio volontario e l’altro per rissa e possesso di un coltello. Il primo è al centro degli accertamenti genetici disposti dalla Procura di Perugia sui pantaloni della tuta sequestrati al 21enne di origine magrebina, residente a Ponte San Giovanni, alla ricerca di tracce di sangue della vittima. L’uomo, visto da piĂą testimoni con un coltello sul luogo del delitto, è sospettato di aver prima ferito alla gamba Samuele, il fratello minore di Hekuran, e poi di aver sferrato il colpo mortale. Tracce di sangue sono ricercate anche sulle due auto che erano sul luogo del delitto e che sono riconducibili al gruppo di magrebini.
La fuga social e il profilo degli indagati
L’indagato, intanto, ha cancellato tutte le foto dal suo profilo Instagram, comprese quelle pubblicate quella sera al locale “100dieci”, e ha cambiato il suo nome utente, forse per sfuggire a possibili riconoscimenti e ritorsioni. Il gesto si inserisce in un quadro di storie personali giĂ segnate dalla violenza. Il 18enne del gruppo, a cui non è contestato l’omicidio, ha l’obbligo di firma per aver aggredito i buttafuori di un locale con spray urticante e una roncola lo scorso maggio. In passato, mentre amici violentavano una ragazza incosciente, lui le avrebbe rubato la borsetta. Anche il 21enne indagato per l’omicidio è noto per essere pronto alle risse e a estrarre il coltello.
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