In Italia la poltrona di premier brucia: servono pompieri non piromani

Giorgia Meloni
di Franco Luceri – Su internet ho trovato questo “geniale” commento indirizzato alla Premier Meloni:
È un istrione che sa parlare alla pancia del popolino. Diciamo che sarebbe stata un’ottima televenditrice di padelle.”
L’autore di questo rozzo commento, avrà esaurito precocemente i neuroni, perché ha squalificato l’attuale Premier e il “popolino” tutto pancia e niente cervello che l’ha votata; senza farci sapere a quale esempio di inesistente buon governo femminile italiano l’ha paragonata, posto che in Europa solo la Thatcher ha lasciato il segno.
Per non scadere nel ridicolo, avrebbe dovuto chiedersi; in otto decenni quanti premier italiani hanno avuto il potere di fare meglio della Meloni e lo hanno usato? E quanti hanno dovuto prendere atto che l’Italia è una colonia straniera al servizio delle grandi potenze mondiali; e con qualche “amichevole” ingerenza anche di Germania, Francia e Inghilterra?
 
Aldo Moro è stato il primo e l’unico premier italiano che si è rifiutato di fare da agente di commercio degli stranieri che hanno colonizzato l’Italia. Ma questo lusso lo ha pagato caro e di tasca propria.
Perciò basta guardare la storia dei precedenti Premier italiani per capire se la Meloni ha o non ha il POTERE di fare la politica che serve all’Italia. Perché volere un super governante autonomo, nell’Italia colonizzata e indebitata fino alle orecchie, è come volere la moglie ubriaca e la botte piena.
 
Monti, Draghi e Conte, tre mostri sacri della cultura, hanno preceduto la Meloni a Palazzo Chigi. Chi ha ricevuto lingotti alzi la mano. A me sono arrivate solo tasse da pagare, e una doppia infilzata di vaccino covid, gratis.
Prima della attuale XIX legislatura, alle precedenti 18 si sono alternati a Palazzo Chigi 73 premier maschi. E ci vuole solo coraggio a considerare Democratica una simile mostruosità.
Prodi, due volte Premier, è riuscito a rimanere in sella per tutta la quindicesima minilegislatura, 21 mesi, e i miracoli li ha fatti più da esattore, che da seminatore di PIL
Nelle altre legislature si sono alternati a Palazzo Chigi, da due a sei “gover nati”  per ogni legislatura. Il tempo di montare a cavallo, scontentare qualche potente vero e finire disarcionati o scalciati.
La Meloni non poteva, non può e non potrà mai fare meglio. “Al governo italiano hanno rubato il volante, si governa da passeggeri guidati non da autisti guidatori”, disse Berlusconi, al suo primo ingresso da premier a Palazzo Chigi.
Se in Italia il buon senso non fosse una merce introvabile aiuterebbero la Meloni a non sbagliare e a non cadere; invece la costringono a sollevare il fondoschiena da quella poltrona maschile, talmente rovente, che trattarla con il lanciafiamme della critica miope, o peggio estorsiva è un crimine contro l’Italia e gli italiani.
L’attuale politico più autorevole del mondo, il Super Trump, che vorrebbero candidato al Nobel per la pace, non era stato ancora rieletto, quando promise pace fulminante in Ucraina. Ma ha dovuto sterzare verso la Palestina ed ha impiegato 10 mesi per procurarsi dai potenti del mondo, il permesso a fermare il genocidio. Ora però aspettiamo di vedere se i frutti dell’albero della pace di Trump  maturano o marciscono.
 
Riguardo a l’Ucraina Trump disse, il tempo di arrivare alla Casa Bianca, una telefonata all’amico Putin e scoppierà la pace. Fosse stata la Meloni artefice di una così evidente “impotenza politica“, le avrebbero consigliato di andare a vendere casalinghi usati al mercato rionale delle pulci.
Come dire che tutti i governanti delle attuali democrazie, piccole, medie e grandi, nere e rosse, destre e sinistre, danno ordini ai sottoposti nazionali, ma sono impotenti esecutori di ordini superiori, che tutti i premier ricevono  dal potentissimo mondo culturale, industriale e finanziario.
La politica esegue, ma impedendo alla gente di capire che non esiste più il denaro al servizio dell’uomo, c’è solo l’uomo asservito al potere finanziario globalizzato senza via di scampo. La politica del bene comune è come se fosse stata vietata per legge a tutti i governanti governati del mondo.
 
Da mezzo secolo e passa, i Machiavelli della cultura hanno strappato alla politica l’arma del potere, spostando il loro fondamentale sostegno scientifico verso il mondo economico e finanziario, verso i padroni del denaro, padroni di fatto dell’umanità e del pianeta. 
 
E ai governanti di diritto, disarmati finanziariamente, (con le tasche bucate) resta solo il potere senza manico di governati di fatto, la lama affilata del debito pubblico crescente, della produttività calante e del carovita che ormai si mangia vivi popoli e Stati. 
 
La Premier Meloni sta dimostrando di saper usare con grande astuzia femminile, anche la lama del potere, il “potere senza potere”. 
Se qualche donna pensa di saper fare meglio si candidi: perché nelle 18 legislature precedenti, 73 premier maschi hanno già regalato agli italiani, in fatto di istruzione informazione e Sanità, “miracoli” inimmaginabili sui quali è meglio stendere un velo pietoso.
Franco Luceri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *