Zelensky a Sanremo, Meluzzi: “Un ordine che viene da Washington”

Bruno Vespa, in un programma RAI fa un annuncio che spiazza tutti: “Zelensky sarà ospite in collegamento nella serata finale di Sanremo“. Prima ancora che dai giornali, lo si apprende dal sito della RAI. “Ci sono due paesi in guerra, cosa c’entra una gara canora?“, commenta Fabio Duranti. “O meglio, un evento spacciato per gara canora, multimediale, con tutti intorno a pompare sta storia che, siccome è pompatissima, uno dei leader coinvolti nella guerra, quello più spettacolarizzato, chiedi di partecipare, ben consapevole che ne ricaverà grandi vantaggi in termini di comunicazione“.

Meluzzi e Zelensky

Peraltro, lo si apprende dalle pagine di Libero, Amadeus non sapeva nulla di questa decisione della Rai: ha fatto tutto Bruno Vespa. E dire che sarebbe lui il padrone della festa. “Noi abbiamo questo quadro: Zelensky vuole partecipare a Sanremo, Vespa gli dà l’ok. A voi sembra una cosa normale questa? Io voglio ricordare a lor signori che nella mia bolletta, nella nostra bolletta, ci arrivano 9 euro imposti per pagare questi signori, per fare queste puttanate“.

Il problema, però, è a livello macro. “Ripeto spesso che il potere è una cosa seria, e a livello europeo questo è una propaggine della amministrazione americana”, interviene Alessandro Meluzzi. “Persino l’amica Giorgia Meloni deve sottostare agli ordini, così come il polacco Duda. Zelensky serve agli americani, va sostenuta fino alla fine. Vespa, che è un gran ciambellano del potere, fa il suo lavoro. E che altro dovrebbe fare?“  (www.radioradio.it)

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