I pretonzoli: non andremo al “family day”

 

don-PatricielloI preti di strada accolgono tiepidamente il Family Day, la manifestazione organizzata al Circo Massimo a Roma per il prossimo 30 gennaio contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Non che non ne condividano le idee. Tuttavia il loro atteggiamento è quello di affidarsi alla “libertà di coscienza” di ognuno senza mettere cappelli sulla piazza. “La Chiesa è democratica e non dà ordini. Le piazze contrapposte mi hanno sempre fatto soffrire”, afferma all’Adnkronos don Maurizio Patriciello, il prete della ‘Terra dei fuochi’.

“Sono pienamente d’accordo con le parole del Papa che ha detto che i laici devono essere adulti e prendere le loro iniziative. Libertà di andare alla manifestazione ma io non metto il cappello sulla piazza e non andrò al Family Day“, incalza don Saulo Scarabattoli, sacerdote da quasi cinquant’anni alla parrocchia del Santo Spirito a Perugia e da venti cappellano della sezione femminile del carcere perugino dove è stata detenuta Amanda Knox.

Don Saulo è il sacerdote che per la prima volta ha preso anche parte al Sinodo della famiglia in Vaticano. “Sintetizzo il mio pensiero con le parole di San’Agostino – afferma don Scarabattoli -. Unità nelle cose necessarie, libertà nelle cose opinabili. Carità in tutte le situazioni e con questo intendo dire che non si possono assumere atteggiamenti di odio nei confronti di chi la pensa diversamente”.

Don Patriciello, come peraltro il collega di Perugia, non saranno in piazza il prossimo 30 gennaio per il Family Day. “Liberissimi tutti di scendere in piazza per cose molto serie – premette il prete della ‘Terra dei fuochi’ – ma le piazze contrapposte non mi sono mai piaciute. Metto in chiaro che gli omosessuali hanno gli stessi diritti di tutti quanti, pari dignità, anche se hanno sofferto per troppo tempo. Che si trovino forme di garanzie anche per loro è sacrosanto ma dobbiamo dire con forza no alle adozioni. Un concetto che devo dire viene condiviso anche da tanti omosessuali che condividono questo pensiero”.

Ieri scarso successo (appena 50mila persone, ndr9  delle manifestazioni Arcobaleno nelle 98 piazze italiane per sostenere la legge sulle unioni civili che tra pochi giorni approda in Senato. “Preferisco non impegnarmi nella piazza – osserva don Saulo Scarabattoli -. Le maggioranze esprimono comunque un’opinione; sui modi penso ci sia opinabilità. Su un punto non ci devono essere dubbi, e cioè sul fatto che i bambini hanno bisogno di un papà e di una mamma”. Da Perugia, racconta don Scarabattoli, “ci sono diverse comunità che si sono mobilitate per andare al Family Day. Su questo, ci deve essere libertà di coscienza. Io non vado, li lascio andare tranquillamente”.

Grande “rispetto per la libertà di tutti”, osserva ancora don Maurizio Patriciello nel sintetizzare la sua opinione: “noi allarghiamo le braccia a tutti. Siamo tutti fratelli ancor prima che etero o omosessuali. Stessi diritti per etero e gay ma il matrimonio può essere solo quello tra un uomo e una donna”.

“Vorrei che i gay comprendessero che vogliamo loro bene ma che non c’è nessun diritto di mettere in mezzo i bambini. Costruiamo ponti, ma senza imbrogliare. E quando parlo di imbroglio penso alla pratica dell’utero in affitto”, conclude il prete della ‘Terra dei fuochi’.  adnkronos