Vaccino anti-parotite flop

vaccino ai bambini

Diversi paesi con un’elevata copertura vaccinale Morbillo-Parotite-Rosolia hanno sperimentato una ripresa delle epidemie di parotite

di Paolo Bellavite – Uno dei motivi del NO all’obbligo vaccinale per la parotite è che la malattia colpisce molti vaccinati a causa della scarsa durata del vaccino e della comparsa di ceppi resistenti al vaccino stesso. Pertanto, non è possibile raggiungere l’immunità di gruppo, requisito necessario per un obbligo generalizzato ai sensi dell’art. 32 della costituzione.

Il vaccino funziona poco. Diversi paesi con un’elevata copertura vaccinale Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) hanno sperimentato una ripresa delle epidemie di parotite. Esistono alcune possibili ipotesi per le epidemie di parotite che si verificano tra popolazioni altamente vaccinate, principalmente la mancata corrispondenza antigenica tra il ceppo vaccinale (genotipo A) e la parotite di tipo selvaggio circolante (tipicamente genotipo G negli Stati Uniti), il calo dell’immunità vaccinale in pochi anni o la mancanza di richiamo naturale per la bassa incidenza della malattia stessa.

Per far fronte a questo problema, i maniaci della vaccinazione stanno proponendo una terza dose di vaccino contro morbillo-parotite e rosolia (MPR3). Tuttavia, i dati sull’immunogenicità a lungo termine alla componente parotite del vaccino MMR sono limitati.

Un nuovo lavoro ha esaminato la durata della risposta anticorpale alla parotite negli adulti fino a 11 anni dopo la somministrazione di MPR3.
https://doi.org/10.1093/infdis/jiaf520 (https://doi.org/10.1093/infdis/jiaf520)

I sieri dei soggetti che hanno ricevuto MMR3 tra i 18 e i 28anni sono stati raccolti prima (baseline), 1 mese, 1, 5 e 9-11 anni dopo la vaccinazione. Gli anticorpi sono stati valutati contro il ceppo vaccinale(genotipo A) e un virus selvaggio del genotipo G. I partecipanti con titoli anticorpali neutralizzanti <31 per il genotipo A e <8 per il genotipo G sono stati considerati potenzialmente suscettibili.

Entro 9-11 anni dalla somministrazione di MPR3, molti partecipanti presentavano livelli di anticorpi contro la parotite che predicevano la suscettibilità all’infezione, paragonabili a quelli osservati prima della somministrazione di MPR3. I titoli anticorpali per il genotipo G sono rimasti invariati e costantemente inferiori ai titoli anticorpali per il ceppo vaccinale.

In conclusione, la terza dose di vaccino MPR ha fornito un aumento transitorio dei titoli anticorpali neutralizzanti contro il genotipo A; tuttavia, non vi è stata alcuna indicazione di un beneficio a lungo termine, poiché i titoli sono diminuiti nel tempo, raggiungendo livelli inferiori al basale entro 11 anni dalla vaccinazione. Inoltre, i titoli anticorpali neutralizzanti contro il genotipo G sono rimasti costantemente bassi e sostanzialmente invariati dopo la terza dose, suggerendo che la somministrazione di un’ulteriore dose di vaccino MPR potrebbe avere un beneficio limitato e di breve durata.

Gli autori concludono che una terza dose mirata di vaccino MPR potrebbe forse essere consigliata a certi gruppi sociali durante le epidemie di parotite, ma non una raccomandazione per una terza dose universale.

Prof. Paolo Bellavitemedico chirurgo, specialista in ematologia, già professore Associato di Patologia Generale presso l’Università di Verona
https://t.me/PaoloBellavite/12790

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