L’assemblea capitolina a maggioranza Pd-Avs-Sinistra civica ed ecologista ha approvato una mozione per “risignificare” i monumenti
Ci mancava questa a Roma: l’assemblea capitolina a maggioranza Pd-Avs-Sinistra civica ed ecologista ha approvato una mozione per risignificare – così è scritto – con nuove spiegazioni collegate al qr code, quei luoghi e monumenti che portano i segni del regime fascista. Ecco la nuova battaglia per rendere l’urbe più vivibile.
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Così, quando ci troveremo di fronte al Colosseo quadrato all’Eur o al foro italico o all’università della Sapienza, saremo informati – recita la mozione – dei valori violenti, discriminatori, razzisti e autoritari che queste costruzioni esprimono. Con un tratto di penna esempi chiave dell’architettura razionalista espressione del ‘900, con i suoi grandi autori italiani alle spalle, vengono ridotti a vestigia da cancellare o riformulare. Un po’ come quando Laura Boldrini chiese di coprire la scritta Dux dall’obelisco del foro italico. Furia iconoclasta, sarebbe da dire, come se la storia di un paese non portasse tutti i segni, belli e brutti, del tempo trascorso.
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