Viterbo, l’ombra della mafia turca: rilasciati i 5 fermati

Viterbo, l'ombra della mafia turca

A Viterbo, le indagini si concentrano negli ambienti della malavita organizzata turca, dopo l’arresto dei due uomini, originari del paese euroasiatico, trovati in possesso di armi e munizioni il giorno del trasporto della macchina di Santa Rosa. Esclusa la pista terroristica, gli investigatori stanno passando al setaccio le presenze di soggetti turchi nel viterbese che potrebbero avere a che fare con attività illecite.

A maggio dello scorso anno, nel capoluogo della Tuscia un’operazione condotta dalla DDA di Milano ha portato in carcere un quarantenne ritenuto vicino alla mafia turca. A fine agosto scorso, gli agenti della polizia hanno arrestato un cittadino di origini turche con mandato di arresto internazionale. Contesti che, secondo chi indaga, indicano possibili basi o interessi in zona.

Intanto sono stati rilasciati, dopo l’identificazione in questura, i cinque turchi fermati in un bed and breakfast di Montefiascone, da Digos e squadra mobile.

I fermati avrebbero usato per la prenotazione lo stesso documento adoperato dai due connazionali sorpresi il 3 settembre scorso, anche loro in un b&b viterbese vicino al santuario di Santa Rosa, con una mitraglietta, una pistola e 3 caricatori.

Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Viterbo, ma il fascicolo potrebbe anche passare alla DDA di Roma.
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