Il killer di Parigi aveva giurato fedeltà all’Isis. La madre avvisò le autorità

Parigi killer Armand Rajabpour-Miyandoab

Parigi è sotto shock, il killer jihadista che ha colpito ieri sera sotto la Tour Eiffel era a rischio radicalizzazione da anni, era stato già condannato al carcere per un progetto di attentato ed era affetto da gravi turbe psichiatriche. In più Armand Rajabpour-Miyandoab, l’islamista che ha ucciso un turista tedesco, aveva giurato fedeltà all’Isis in un video di rivendicazione dell’atto postato sui social. Lo ha confermato, nella conferenza stampa di stasera, il procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard. L’uomo, convertito all’islam nel 2015, si è “rapidamente avvicinato all’ideologia jihadista” consultando “video di propaganda”.

La madre killer avvisò le autorità su comportamento figlio

“Nessun elemento aveva permesso di lanciare nuovi procedimenti penali” contro Armand Rajabpour-Miyandoab nonostante sua madre avesse allertato le autorità sul comportamento del figlio a fine ottobre. Lo ha detto il procuratore antiterrorismo, Jean-François Ricard, nella sua conferenza stampa di stasera. Ricard ha ricordato che l’islamista era stato sottoposto a “obbligo di cure” dopo alcuni disturbi psichiatrici durante uno stato di fermo nel 2020. Questo obbligo era effettivo “fino alla fine della libertà vigilata, il 26 aprile 2023”. A fine ottobre 2023, “la madre dell’aggressore – ha detto Ricard – aveva segnalato la sua preoccupazione per il comportamento del figlio”. Ma “nessun elemento aveva permesso di lanciare nuovi procedimenti penali” contro Armand Rajabpour-Miyandoab.

Eppure l’uomo era in contatto con tutti i peggiori criminali jihadisti degli ultimi anni ed è lasciato stato libero di passeggiare fra i turisti e di uccidere un giovane tedesco-filippino di 24 anni. La Francia si scopre sempre più vulnerabile e diverse voci chiedono che le autorità rinuncino alla faraonica cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, esposta ad ogni tipo di pericolo con un pubblico difficilmente controllabile e optino per un piano B.
La decisione di Macron

Martedì il tema sicurezza e le misure antiterrorismo saranno in cima all’agenda dei ministri dell’Interno Ue riuniti a Bruxelles mentre il presidente francese Emmanuel Macron, di ritorno dal Qatar, ha immediatamente chiesto alla premier Elisabeth Borne di convocare una riunione sulla sicurezza a Parigi. “E’ ora di prendere coscienza delle conseguenze del crollo del sistema psichiatrico – ha affermato dall’estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon – l’assassino è schedato come caso psichiatrico, sotto sorveglianza da un anno dopo 4 anni di carcere per tentato omicidio. E tuttavia ha potuto uccidere”.

Luogo non casuale

Per il sindaco dell’arrondissement colpito, Philippe Goujon, “non è un caso se il terrorista ha scelto questo punto che colpisce l’immagine della Capitale. E la Tour Eiffel – ricorda – sarà nel perimetro di protezione dei Giochi Olimpici”. Il vicepresidente della Regione Ile-de-France, Frédéric Péchenard, ha chiesto “un piano B” per la cerimonia inaugurale dei Giochi, quella che dovrebbe veder sfilare su piattaforme e barconi sulla Senna migliaia di atleti e delegati: “Penso che non sarebbe del tutto assurdo qualora questi atti terroristici perdurino nel nostro paese”.

Nato in Francia da genitori iraniani non musulmani

Oltre ad essere seguito per gravi disturbi psichiatrici, Armand Rajabpour-Miyandoab, 26 anni, francese nato in Francia da genitori iraniani fuggiti dal regime di Teheran e non musulmani, era stato condannato a 4 anni nel 2018 dopo essere stato fermato nel 2016 prima che realizzasse un progetto terroristico nel quartiere degli affari parigino della Défense. Anche in quel caso, voleva uccidere con un coltello, come ha fatto ieri sera con il giovane tedesco-filippino.

I feriti

I due feriti, un tassista di 60 anni che ha evitato che uccidesse anche la compagna della vittima, e un britannico di 66, stanno bene. La compagna della vittima è in forte stato di shock. Dal momento in cui è stato dato l’allarme, al ponte di Bir-Hakeim davanti al monumento simbolo di Parigi affollatissimo nel sabato sera, sono trascorsi 16 minuti prima che la polizia circondasse il terrorista.

Voleva morire da maritre

L’uomo, che voleva morire da “martire” ed aveva lasciato l’abituale promessa di fedeltà allo stato islamico sui social, ha gridato di avere dell’esplosivo per farsi sparare dai poliziotti. I quali lo hanno però soltanto immobilizzato con un taser, prima di arrestarlo. In commissariato, ha detto di non “poterne più” dei tanti “musulmani uccisi, dall’Afghanistan alla Palestina” ed ha accusato la Francia di essere “complice di quello che fa Israele”.

Come si è radicalizzato

Armand Rajabpour-Miyandoab, che si è convertito all’islam nonostante i genitori iraniani non fossero religiosi, ha frequentato negli anni in cui è stato sorvegliato i più spietati killer degli attentati in Francia. Fino al ceceno Anzorov, che nel 2020 decapitò il professor Samuel Paty nella banlieue di Parigi. Spiegò alle autorità di aver “chattato” con Anzorov ma di essere diventato un “anti islam radicale” e di essersi redento. Di questa sua asserita lontananza dall’islam radicale erano convinti persino i genitori, fermati entrambi nella giornata di oggi e interrogati dall’antiterrorismo insieme con la sorella del killer. A più riprese, le intimazioni dei giudici di obbligarlo a cure psichiatriche sono cadute nel nulla, una volta sono state respinte dal Tribunale delle Libertà. Tutti elementi sui cui la Francia, sotto shock, si interroga.  ANSA

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