Rete di narcos tra Lombardia e Veneto, 8 stranieri arrestati

guardia di finanza

Una fitta rete tra il Veneto e la Lombardia. Un vero e proprio sistema organizzato dal pesce piccolo allo squalo. Operavano secondo uno schema ben preciso per lo spaccio di cocaina ed eroina che arrivava sulle strade di Milano e delle città venete, diramandosi in tutto il nord Italia utilizzando doppi fondi nelle auto e telefoni criptati. La guardia di finanza di Padova, partendo dal basso di questo preciso organigramma, ha tratto in arresto otto persone di origine tunisina e albanese, sequestrando 10 kg tra cocaina ed eroina e quasi 30mila euro in contanti.

Nelle singole città lo spaccio era affidato ai tunisini. Gli agenti delle fiamme gialle hanno pedinato i piccoli pusher riuscendo a risalire ai diversi gradini dello schema di approvvigionamento della droga. I fornitori di cocaina ed eroina dei pusher erano dislocati tra Milano, Padova, Vicenza e Selvazzano Dentro (Pd) e facevano riferimento a due gruppi organizzati, uno di italiani e uno di albanesi.

Infine, la regia: un’associazione criminale di origine albanese, attiva tra Milano e Varese, in grado di fornire quantitativi di droga enormi, sufficienti per soddisfare tutto il nord Italia. Le indagini si sono concentrate proprio su di loro, raggiungendo i vertici che vivono stabilmente in Albania.

Durante l’operazione sono stati identificati 30 italiani, tunisini e albanesi indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio. Otto gli arresti in flagranza tra pusher e corrieri.
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