Migranti in arrivo a Ferrara: il muro dei sindaci, anche di sinistra

Migranti troppi arrivi

(www.ilrestodelcarlino.it) – Ferrara, 21 luglio 2023 – È datata 14 luglio la lettera che il prefetto Rinaldo Argentieri scrive a tutti i sindaci della provincia di Ferrara. Sono in arrivo, sull’ondata degli sbarchi che non si attenua, 300 immigrati. E il prefetto chiede ai primi cittadini di collaborare, un aiuto – “che reputo imprescindibile” – degli enti locali. Servono 60 appartamenti da 5 posti ciascuno. Un’impresa non certo facile, visti anche i tempi (gli arrivi a Ferrara fanno parte del piano che prevede, nel solo periodo estivo, il trasferimento di 50mila immigrati verso tutte le regioni). Un’impresa che rischia di infrangersi contro il no – a volte secco, in alcuni casi appena un po’ velato – con il quale i primi cittadini di centrosinistra e di centrodestra stanno rispondendo all’appello della missiva (“Vi confermo la mia personale disponibilità a valutare vostre proposte di utilizzo di appartamenti in locazione nei rispettivi territori comunali”, si legge).

Denunciano la loro forte difficoltà Cento e Comacchio (“Non se ne parla proprio”, dice Pierluigi Negri, avvocato, alla guida della località che si affaccia sul mare), i due comuni più grandi della provincia retti rispettivamente da un’amministrazione di centrosinistra e di centrodestra. E’ un deciso no quello che pronunciano il primo cittadino di Bondeno (Lega), i sindaci di Ostellato e Goro (centrosinistra). Goro, che è ancora nella memoria per la protesta – era l’ottobre del 2016 – dei cittadini contro l’arrivo di 12 immigrati. Il paese per giorni finì su tutti i giornali, la gente scese in piazza a Goro e Gorino. Alla fine, tra un fiume di polemiche, vinsero loro, quelli che vennero definiti ’delle barricate anti-immigrati’.

Uno spiraglio in questa spinosa situazione arriva dagli organismi umanitari. Paolo Falaguasta, direttore della Caritas, grazie ad un progetto con Emmaus, è riuscito a trovare uno spazio in grado di ospitare tra le 10 e le 15 famiglie. Ma per i sindaci non se ne parla. Simone Saletti (Bondeno, centrodestra) non usa mezzi termini. “Non abbiamo appartamenti vuoti. Quelli che avevamo sono occupati dagli Ucraini scappati dalla guerra, stiamo ancora affrontando il fardello della ricostruzione post-sisma.

Solo in questi giorni è arrivata la prima parte dei soldi per l’ondata del maltempo dell’agosto dello scorso anno. Siamo stremati”. “Non abbiamo alloggi – scandisce le parole Negri –. Siamo nel pieno della stagione turistica, alle prese con l’emergenza del granchio blu. Non riusciamo ad affrontare anche questa emergenza”. Edoardo Accorsi è sindaco a Cento, a capo di un’amministrazione di centrosinistra. Guida, giovanissimo, un comune di 35mila abitanti. “Siamo sempre in prima fila per dare accoglienza a chi ne ha diritto – sottolinea con decisione –, l’abbiamo fatto e lo stiamo facendo con le famiglie fuggite al conflitto in Ucraina. Ma adesso siamo in forte difficoltà, non abbiamo a disposizione alloggi pubblici. E se succedono problemi poi la colpa è nostra, dei sindaci, di chi vive sul territorio”.

Maria Bugnoli, centrosinistra, è stato il primo sindaco donna eletto a Goro: “Siamo il tallone d’Achille, i cittadini hanno noi come punto di riferimento. Qui non abbiamo spazi pubblici, gli unici sono la biblioteca e il teatrino. Non possiamo certo dare quelli”. Elena Rossi è, a Ostellato, alla guida di un governo di centrosinistra. Afferma lapidaria: “Siamo un centro piccolo, qui zero alloggi”.

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