Le cornacchie spaventano Roma: attaccate due donne

cornacchie Roma

(www.romatoday.it) – Passeggiare nell’area verde di via Makallé, in questi giorni, può rappresentare un esercizio tutt’altro che rilassante. E’ lì infatti, a pochi passi da Villa Leopardi, nella zona di Corso Trieste, che due donne hanno sperimentato, a proprie spese, cosa significhi attraversare il territorio di una cornacchia che si sente minacciata.
Gli episodi, raccontati da Repubblica, hanno visto per protagoniste due donne, una delle quali in compagnia del proprio cane. Forse la presenza dell’animale è stata letta come un potenziale pericolo per questi volatili che, non di rado, nidificano a terra. Di certo non è il primo caso che viene raccontato in una città dove, la convivenza con le cornacchie, in alcuni momenti dell’anno può rivelarsi complicata.

Il caso del Tufello

Quartiere Trieste ma non solo. Episodio simile si è infatti registrato sabato mattina al Tufello, nel III municipio Montesacro. Come spiega un residente, “stavo facendo colazione in un bar di via delle Isole Curzolane, quando ho sentito una donna urlare dopo aver parcheggiato la sua vettura sulla strada – le parole del 46enne residente nella vicina Casale Nei -. Una volta in strada ho visto questa donna coprirsi il capo e allontanarsi velocemente dal marciapiede mentre due cornacchie, appollaiate su due alberelli sul marciapiede, le volavano ad altezza della testa. Erano molto aggressive tanto che per tornare a prendere lo scooter ho fatto il giro largo al fine di evitare problemi”.

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Le cornacchie aggressive

A maggio del 2017 un’insegnante del liceo classico Vivona, all’Eur, attaccata da una cornacchia, aveva dovuto ricorrere alle cure del vicino pronto soccorso. Casi meno cruenti si sono verificati anche negli anni successivi, ma sempre verso la fine di maggio. E’ stato in quel periodo, ad esempio, che è stato chiuso il parco Falcone e Borsellino, alla Montagnola. Un’iniziativa preventiva, perché in quel caso non venne segnalato alcun ferimento, che però è durata tutto il tempo che è stato necessario, agli uccelli, per prendersi cura dei propri pulli: i piccoli che nei primi giorni di vita, a differenza dei pulcini, sono del tutto dipendenti dai propri genitori.

La deviazione comportamentale

Cosa fare in presenza di questi attacchi? Va innanzi tutto premesso che casi, anche se destano impressione sono comunque piuttosto rari. E sono ascrivibili, agli esemplari che “hanno una deviazione comportamentale, probabilmente il frutto di un contatto diretto con l’uomo, in cui non riconoscono più un pericolo” aveva spiegato a Romatoday Francesca Manzia, responsabile del Centro Recupero Fauna Selvatica della LIPU.

Consigli utili

Per tornare ai comportamenti da seguire, “quando si sente che il gracchiare aumenta” non è sbagliato, secondo la veterinaria della LIPU, “cambiare marciapiede”. Altra cosa che si può fare è girare con un ombrello, purché non di colore nero. Precauzioni sicuramente utile, in questo periodo dell’anno, a garantire una serena convivenza tra gli uomini e questi volatili così diffusi in città.

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