Migranti, Nardella: “Situazione insostenibile, rischio tendopoli”

Nardella

Una situazione che per la provincia di Firenze è diventata assolutamente “insostenibile” come spiega il sindaco Dario Nardella. Tanto che ieri c’è stato il rischio di dover ricorrere all’uso di tende per poter accogliere i migranti che sempre più numerosi vengono ormai assegnati dal governo alla Regione, che poi ricasca sul capoluogo. I posti in città e in provincia sono ormai saturi. Ieri tra Firenze e dintorni erano attesi venti migranti, oggi altri quindici.

Dopo una lunga giornata trascorsa a trovare una soluzione, grazie a un attento lavoro della prefettura in collaborazione con il Comune, alla fine a una parte dei primi venti migranti è stata trovata una sistemazione, nelle prossime quarantotto ore verrà trovata anche per gli altri. Ma dopo? Nei prossimi giorni cosa accadrà? Si dovrà ricorrere davvero alle tende come già accaduto a Bologna?

Nardella è arrabbiato e preoccupato. E lancia l’allarme: “La gestione dei migranti in arrivo in città sta diventando insostenibile, ringrazio la prefettura per il grande sforzo che sta facendo per trovare le soluzioni. Tuttavia le strutture presenti in città e nell’area metropolitana sono sature. I gestori non hanno possibilità di assumere nuovo personale anche perché le condizioni contrattuali per la gestione delle strutture sono inadeguate e il sistema di accoglienza Cas comporta molti problemi”. Dall’inizio dell’anno in Toscana sono arrivati più di mille profughi. Nella regione, in media, ne arrivano un centinaio a distanza di pochi giorni, una trentina solo quelli nella provincia di Firenze, dove al momento nei Cas (centri di accoglienza straordinaria) ce ne sono 1.780, mentre nei Sai (sistema di accoglienza e integrazione) ne sono accolti altri 378, tra minori e adulti, più 400 minori non accompagnati in carico a Palazzo Vecchio.

Ecco così che lo sfogo del sindaco continua: “Oggi (ieri, ndr) ho sentito il commissario nazionale Valerio Valenti per concederci il tempo necessario a individuare nuove strutture. Servono più risorse economiche e più strutture, se vogliamo sventare il rischio di avere le tende anche a Firenze come già successo a Bologna”. (https://firenze.repubblica.it)

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