Razzi dal Libano, Israele risponde bombardando il sud del Paese

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TEL AVIV, 06 APR – Dietro i razzi lanciati dal sud del Libano verso Israele ci sono “fazioni palestinesi legate a Hamas”.
Lo sostengono fonti della sicurezza israeliana citate dai media al termine di una riunione di sicurezza al ministero della Difesa con il ministro Yoav Gallant. Analisti hanno anche sostenuto tuttavia che un attacco di tale ampiezza non avrebbe potuto essere realizzato senza un assenso di Hezbollah.

Israele ha risposto bombardando il sud del Paese. Secondo la tv Kan si tratta dell’attacco più grave sferrato dal Libano contro Israele dal conflitto del 2006. Le stesse fonti riferiscono di alcuni danni materiali in alcune località.
I sindaci delle località di Naharya e di Carmiel (Galilea occidentale) hanno subito aperto i rifugi pubblici. Hanno anche consigliato alla popolazione di tenersi in aree protette e di aggiornarsi sulle istruzioni che giungono dal comando delle retrovie. In quell’aera, hanno aggiunto, ci sono oggi molti gitanti giunti per festeggiare la Pasqua ebraica.

Secondo le prime informazioni un giovane di 18 anni è rimasto ferito in modo leggero da una scheggia. Sono segnalati anche danni materiali. Secondo la televisione pubblica i lanci dal Libano sud sono partiti simultaneamente da località diverse. ”Si è trattato un attacco massiccio e progettato da tempo”, ha stimato la emittente.
Dopo l’attacco missilistico, i militari italiani della missione Onu di Unifil sono entrati al riparo nei bunker delle proprie basi. La procedura, a quanto si apprende, sarebbe avvenuta su disposizione della autorità militari del Comando di Unifil. Anche le truppe che in quel momento facevano pattugliamento sono riparate nella prima base utile a loro disposizione. (ANSAmed).

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