Atlanta, violenze antirazziste: uccisa bambina afroamericana di 8 anni

Atlanta – sindaco Keisha Lance Bottoms

Il sindaco democratico della città di Atlanta, negli Usa, si è espresso per la prima volta contro le violenze in corso in quella città da oltre un mese, dopo l’uccisione di una bambina afroamericana di otto anni nel corso di una sparatoria innescata da manifestanti armati, che avevano eretto barricate presso il ristorante protagonista il mese scorso di un altro arresto culminato nell’uccisione di un afroamericano, Rayshar Brooks.

Le manifestazioni e le proteste violente, innescate alla fine di maggio dall’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte di agenti di polizia, hanno messo a ferro e fuoco numerose città statunitensi, ma hanno ricevuto l’appoggio di amministratori e politici, specie tra i ranghi del Partito democratico, che hanno preso posizione contro il “razzismo sistemico” di cui sarebbero colpevoli la polizia e altre istituzioni statunitensi. Nel corso delle settimane, però, le manifestazioni hanno portato ad una impennata dei crimini violenti, oltre a innescare un movimento di sistematico abbattimento delle statue e dei monumenti storici Usa.

La sparatoria avvenuta ad Atlanta la scorsa notte è costata la vita anche ad un uomo adulto. Il sindaco di Atlanta, Keisha Lance Bottoms, non ha fatto venir meno il proprio sostegno ai manifestanti, ma ha chiesto loro di combattere il “nemico interno” che a suo dire sarebbe responsabile di episodi di violenza come quello di ieri. “Vi chiedo per favore di onorare la vita di questa bambina. Per favore, se sapete chi sia il responsabile, consegnatelo”, ha dichiarato il sindaco. “Quando è troppo è troppo. Abbiamo parlato molto di questo movimento che sta accadendo in America in questo momento, abbiamo ascoltato gli interessi della popolazione di questo paese e del mondo che vuole un cambiamento”, ha aggiunto Bottoms. “Ora però ci troviamo a combattere un nemico interno, ci spariamo l’un l’altro nelle nostre strade”.

Il sindaco ha dichiarato che ad aprire il fuoco sono state almeno due persone. Quanto andato in scena ad Atlanta pare ricalcare il degrado seguito all’occupazione di un quartiere di Seattle da parte di manifestanti radicali, che hanno mantenuto il controllo dell’area per un mese, sino a quando l’ondata di sparatorie e criminalità ha costretto il sindaco democratico di quella città, inizialmente solidale con la protesta, a dare il via libera ad uno sgombero forzoso da parte della polizia.  Agenzia Nova

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