Premier Conte, Lei non è Padrone della mia vita!

di Ornella Mariani

Premier Conte,

trovo intollerabile il vulnus che Lei: spregiudicato ed ambizioso fino alla megalomania, ha arrecato allo Stato di Diritto in nome e per conto di Terzi.

Lei non è, come si assume da qualche parte, un’anomalia di un Sistema impazzito: non essendo Nessuno e non rappresentando Nessuno oltre che Mattarella, Lei è solo la pedina giusta a chi aspira a fare anche dell’Italia una terra di conquista.

Il problema è che la mancata interiorizzazione dei Suoi limiti L’ha spinta gradualmente a mire surreali:

legalizzando il Bullismo istituzionale; impudentemente passando da una Maggioranza all’ altra; svilendo il senso della Democrazia; procedendo attraverso la sola cognitio extra ordinem, Lei ha creduto di poter davvero coltivare aspirazioni deliranti ritenendo sufficiente l’affidavit di quelle Consorterie attestate sulla formula del “nuovo umanesimo” contiguo a molte aberrazioni della Sinistra: dall’Immigrazionismo illimitato, all’oltranzismo europeista e fino al Gender nelle Scuole.

Voglia prenderne atto: Le mancano i requisiti per proporsi Uomo-Mago competitivo col Creatore, contro ogni diversa convinzione indottale dal Clero “liberale” del Cardinale Silvestrini, ed il retroterra culturale giusto a condividere la tensione filosofica di quell’ Emanuele Severino che negò, fino ad essere allontanato dalla Cattolica di Milano, tutta la tradizione metafisica occidentale.

In sostanza, Le manca la credibilità sociale.

Ed ha, pertanto, cominciato ad incartarsi nei Suoi ambigui proclami e nei Suoi farneticanti decreti.

Lei sa che le restrizioni alle libertà fondamentali dei Cittadini, imposte con DPCM privi di forza di legge, la stanno portando verso il punto di non ritorno;

Lei sa che non potrà, sine die, ricorrere a quella Corte di Esperti estranei ad ogni dovuta logica parlamentare ed Ispiratore della cazzate raccontate al Grande Pubblico, al quale propina sondaggi truccati trattandolo come un Gregge;

Lei sa che la tecnica dell’imbonimento non paga a lungo: la Sua confusa produzione di divieti ha suscitato, infatti, anche la reazione della Cei ed ancora una volta Lei ha piegato il ginocchio, in previsione della reazione delle Comunità islamiche.

La verità è che Lei ha economicamente intubato l’Italia e, con una tracotanza rivelante pavidità contro l’apparente self-control smentito dall’eccesso di gestualità, ha dovuto dire che rifarebbe quanto ha fatto: anche a fronte del lampante fallimento.

La verità che Lei è consapevole di essere al tracollo e si barcamena in funambolismi pseudopolitici, fra le pressioni di un M5S in agonia e una Sinistra esigente improbabili rimonte:

Lei millanta l’efficacia e l’apprezzamento internazionale del modello italiano, trascurando che siamo i Primi per numero di Vittime;

Lei si permette una serie di …noi concediamo… noi vietiamomaneggiando libertà garantite dalla Costituzione ed iscritte nel diritto naturale, vocandosi a Sovrano assoluto con la credibilità del Giocatore delle Tre Carte e, lungi dallo sbloccare il Paese, ne deprime l’Economia promettendo tutto ed il suo contrario dall’interno delle Sue comitatesche e farsesche cabine di Regia;

Lei non può più, a tre mesi dalla dichiarazione di Emergenza, sottrarsi alla responsabilità della catastrofe che prova a nascondere allungando il lockdown e tentando di ingenerare nella Gente la convinzione del contrasto domiciliare del virus: non sfugge più a Nessuno che la Sua è solo una strategia mirata ad instaurare un Regime, mentre sfugge a Lei il rischio di esplosione di una bomba sociale;

Lei vive di suggestioni e di muscoli di cui, peraltro, non è dotato, sfuggendole che la ripartenza esige denaro e non debiti: non ancora un euro è entrato nelle tasche degli Italiani, contro le promesse di provvedimenti economici fin qui solo virtuali;

Lei intende prolungare, con l’avallo dei Suoi Virologi, la stasi nazionale per solo blindarsi a Palazzo Chigi, mantenere sospesa la Democrazia e rinviare le consultazioni elettorali di primavera;

Lei sta profittando dell’emergenza per guidarci verso “una stagione intensa di riforme”, per “…cambiare radicalmente le cose che non vanno” e per negarci il diritto di riunirci e di manifestare.

Per quanto tempo ancora?

E Chi stabilirà quali sono le cose che non vanno, Conte: Lei o Colao?

In definitiva: per solo finirlo, Lei ha stuprato l’Italia: il Paese con la pressione fiscale più alta del mondo; col cuneo fiscale più alto del mondo; col debito pubblico terzo nel mondo; con la disoccupazione giovanile al terzo posto nel mondo; col rapporto debito pubblico/PIL secondo nel mondo; con la percentuale di Giovani disoccupati più alta d’Europa; con la produttività più bassa d’Europa; con la Giustizia più neghittosa d’Europa.

E pur di restare a galla si presta ad operazioni di potere squallide e rivelanti tutta la disonestà della Casta: Lei ha usato l’Emergenza per premiare Amici ed Amici degli Amici riqualificandoli Esperti, mentre il Suo Bibitaro/Ministro l’ha battuta sul tempo assumendo, già durante il precedente incarico, altri Esperti recuperati fra Estimatori e Compagni di Scuola: Salvatore Barca, al Ministero dello Sviluppo; Assia Montanino e Dario De Falco al MISE; Enrico Esposito e Luigi Falco rispettivamente all’Ufficio legislativo e all’Ufficio Stampa del Ministero del Lavoro; Rosa Vitanza nel CdA dell’Ente Ville Vesuviane.

Tanto premesso, mi preme solo dirLe che Lei non è Padrone della mia vita, che Lei non mi “concede”, che Lei non mi “vieta” un cazzo e che non sarà Casalino a decidere quali sono i miei “affetti stabili”.

Conseguendone che La saluto con lo slogan giusto alle fortune dei Pentastellati.

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