“Basta commedia degli inganni, Mattarella metta alla porta questi bugiardi”

Vogliono il Conte tre. Ma non ci riusciranno. Se ci riescono? Andremo all’opposizione. La prosecuzione del bombardamento renziano sul quartier generale di Palazzo Chigi non deve trarre in inganno. Non siamo alla guerra, ma nel bel mezzo di una commedia degli inganni tra autentici bugiardi in cui si alternano gialli e rossi di varie tonalità cromatiche. Ma tutti identificabili dalla vergognosa propensione alla balla. Ed è il presidente Mattarella che li dovrà mettere alla porta nel momento in cui costoro dovessero affacciarsi al Quirinale.

In rete impazza un video parodia che offriamo ai nostri lettori (vedi in fondo all’articolo) in cui le parolacce che ascoltiamo sono infinitamente meno volgari delle menzogne che questi personaggi propinano agli italiani. Le riascolti anche il capo dello Stato. E come insegnava un antico esperto di cose democristiane – che però non davano questo spettacolo immondo – per capire la verità faccia un gioco. In ognuna delle frasi che pronunciano i politici nel video tolga il “non” quando lo trova e lo aggiunga quando non c’è.

Matteo Renzi che annuncia che in caso di sconfitta al referendum “(non) lascio la politica” e pretende che il suo inganno venga letto come un “gesto di grande coraggio ma anche di dignità”. Ritenta, Matteo, che sarai più fortunato la prossima volta.

Poi Nicola Zingaretti: “Non mi alleerò mai con i Cinquestelle “lo dico davanti a tutti e lo dirò per sempre: mi sono pure stancato di ripeterlo”. Anche perché se lo ripete ancora finisce che lo prendono a pernacchie tutti quelli che lo incontrano.

Ricorderà anche il presidente Mattarella la celeberrima frase di Luigi Di Maio: “Io col partito di Bibbiano non voglio avere nulla a che fare”. Ci fa il ministro degli Esteri con quelli che accusava di togliere “i bambini alle famiglie con l’elettrochoc per venderseli”. Parole sue, provare per credere.

Quando riceverà al Colle Giuseppe Conte, il presidente Mattarella non manchi di fargli notare di aver ascoltato dalla sua viva voce, tra il primo e il secondo governo dell’attuale premier, frasi da Oscar della Bugia: “Io non ho la prospettiva di lavorare per una nuova esperienza di governo”. E poi: “la mia esperienza di governo (non) termina con questa”.
Persino Di Battista

Alessandro Di Battista non salirà al Quirinale, anche perché fa lo schizzinoso. Ma se mai dovesse accompagnare qualcuno dei suoi sarà facile chiedergli: ma lei non è quello che disse che “il giorno in cui il Movimento Cinquestelle dovesse allearsi con i partiti responsabili della distruzione dell’Italia io (non) lascerei il movimento Cinquestelle?”. Tutti bugiardi.

È una gara tra cialtroni che imbrogliano il popolo italiano e sta al cittadino numero uno della nostra Nazione restituire dignità vera alla nostra gente. Costoro si sono messi insieme contro il nemico di destra, ma odiano ancora di più se stessi e ogni loro alleato o compare di partito e di conventicola.

Ma davvero dobbiamo stare qui fino al 2023 a sopportare le chiacchiere di Renzi, i proclami di Zingaretti, le bugie di Conte, le indignazioni a fasi alterne di Di Maio e pure di Di Battista?

Ormai ci annoiano. Non governano e non riescono nemmeno a sedersi attorno a un tavolo. Sono leader di cartone.

Francesco Storace

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