Governo, Salvini: “Qualcosa si è rotto, ma non mi interessano rimpasti”

L’ultimatum arriva dal palco di Sabaudia: “Cosa succederà ora? Non sono fatto per le mezze misure, o le cose si possono fare per intero, oppure star lì a scaldare la poltrona non fa per me” dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo una delle giornate più lunghe per il governo gialloverde, con la maggioranza spaccata sulla Tav.

E’ indubbio che qualcosa si è rotto negli ultimi mesi”, ma “non mi interessano rimpastini o rimpastoni” assicura Salvini, osservando che “se mi rendo conto che le cose non si possono fare, come in un matrimonio, se si passa più tempo a litigare che ad andare d’accordo e a fare l’amore, è meglio che ci si guardi negli occhi e ci si lasci”.

Il leader della Lega non usa mezzi termini: “Patti chiari, amicizia lunga, la nostra sorte è nelle mani del popolo italiani e di nessun altro” rimarca ancora, aggiungendo che “nelle prossime ore si decideranno tante cose”. “Ci sono sette ministeri della Lega a disposizione, o si fanno le cose o si va al voto” è il leitmotiv che va ripetendo dal palco. “Se c’è qualche problema da risolvere va risolto in fretta – osserva ancora Salvini – la scelta va fatta in fretta, italiani non possono aspettare litigi perenni“. Dopo le tappe del beach tour in giro per il Sud, spiega, “saremo a Roma per farci qualche chiacchierata, ci siamo capiti…”.

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