“Poliziotti sotto attacco”: tunisino violento aggredisce agenti, giudice lo libera

PADOVA. “Poliziotti sotto attacco” si intitola un documento del sindaco di polizia Sap di Padova che, dopo l’ennesimo episodio di aggressione da parte di un immigrato, accusa la magistratura di non prendere provvedimenti contro i violenti. L’aggressore in questione, infatti, è stato rimesso in libertà dal giudice.

Ecco il documento della polizia: “Sono oramai costanti le segnalazioni rispetto al crescente numero di poliziotti aggrediti in servizio a Padova. L’ultima è di ieri nel primo pomeriggio, due poliziotti della locale Questura notano uu soggetto poi identificato di origine tunisina in evidente stato di agitazione nelle vicinanze del metrobus Bassanello. Il personaggio a torso nudo al centro della strada in evidente stato di alterazione non solo proferiva frasi sconnesse ma principalmente arrecava un serio e grave rischio all’incolumità dei cittadini presenti ed alla circolazione stradale. Si rendeva necessario l’intervento dei due poliziotti: il tunisino già ampiamente noto alle forze dell’ordine, colpiva ripetutamente i colleghi procurando lesioni per 7 e 5 giorni. Il soggetto veniva bloccato immediatamente con l’ausilio di una volante giunta sul posto ed accompagnato in Questura, poi veniva richiesto l’intervento del personale medico del 118 e successivamente accompagnato al pronto soccorso per poi essere dimesso e riaccompagnato in Questura. Alle ore 20 circa di ieri il Magistrato di turno ne disponeva il rilascio”.

La polizia continua: “L’articolo 337 del vigente Codice Penale stabilisce: chiunque usa violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale o ad un incaricato di pubblico servizio, è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. L’articolo 582 del Codice Penale stabilisce: chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale dalla quale ne deriva una malattia, è punito con una reclusione da 6 mesi a 3 anni. Da un controllo si è accertato che il soggetto in questione era già stato fermato innumerevoli altre volte dalle forze dell’ordine per gli stessi reati, per violenza in famiglia, reati di spaccio e chi più ne ha più ne metta. Nel rispetto delle decisioni assunte in piena autonomia dalla magistratura ci chiediamo però di quali altri reati si debba ancora macchiare questo tunisino a Padova, che nonostante una sfilza di precedenti, oggi, stasera, potrà liberamente spacciare o avere comportamenti pericolosi per i cittadini. Potrà anche aggeredire una volante qualora venisse sottoposto ad un controllo di polizia, conscio che difficilmente le patrie galere potranno ospitarlo perchè anche a Padova non vige un principio che dovrebbe essere sacrosanto in un paese democratico, ci riferiamo alla certezza della pena”.

E infine: “L’unica certezza è che i poliziotti continueranno a tuterlare la sicurezza dei cittadini, applicando la legge, l’auspicio è che per questi soggetti recidivi e pericolosi per la società, possano essere perseguiti puniti espulsi dall’Italia. Il SAP continua la propria battaglia rispetto alle garanzie funzionali per i poliziotti, attendiamo a Padova un numero congruo di “taser” per tutelare anche la sicurezza passiva dei nostri colleghi”.

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