La sinistra fa i comizi nelle chiese, ma Renzi critica Salvini per il rosario

Nella immagini solo una piccola carrellata di comizi tenuti nella chiese da politici della sinistra cattocomunista. Alcuni cialtroni hanno difeso questa abitudine adducendo varie scuse, tra cui “non era un comizio, ma la presentazione di un libro”, oppure “sì, ma la chiesa era sconsacrata”.

Ricordiamo che il Pd è stato capace di tenere un comizio anche nella chiesa delle vittime di Rigopiano, scatenando la protesta dei familiari delle vittime.

Ed ecco che cosa ha il coraggio di scrivere su Facebook l’impareggiabile Renzi, dopo aver tenuto egli stesso un comizio nella basilica di Pompei . Ricordiamo che, con le sue politiche disastrose e le uscite infelici, l’ex segretario è stato capace di portare il Pd dal 40 al 20% in pochissimi anni.

“Ieri a Milano Salvini ha affidato la sua vittoria elettorale al cuore immacolato di Maria, in una piazza che peraltro aveva appena fischiato Papa Francesco. Sono scene che fanno male a tutti: agli atei, agli agnostici, ai credenti di altre fedi. Ma fanno male soprattutto ai cattolici che si sentono quasi violentati nel loro intimo da una bieca strumentalizzazione della religione. Chi crede alla Madonna, infatti, non se la immagina impegnata sulle preferenze leghiste per le Europee. Per Salvini invece tutto è strategia, pianificata a tavolino prima e pompata con tanti soldi su Facebook e sui social: un giochino pericoloso e violento che fortunatamente dura poco e si sgonfia rapidamente.

Tutto è strategia dicevo: la strumentalizzazione del Rosario, il giuramento sul Vangelo, i pellegrinaggi da Padre Pio dopo un atroce crimine servono a trasformare un certo tipo di fede in fatto politico. Naturalmente i video di qualche anno fa (2014-2015) con Salvini che bestemmia furibondo scendendo dai palchi sono opportunamente nascosti: oggi serve un’altra immagine del Capitano, il Capitano religioso.

Sono stato molto attaccato per aver detto che, cattolico, faccio politica laicamente e per questo giuro sulla Costituzione non sul Vangelo. Tuttavia credo nella laicità come valore per tutti: laicità, non laicismo, sia chiaro. Ma se proprio Salvini vuole giurare sul Vangelo, beh, forse potrebbe tra un selfie e l’altro fare la fatica di leggerlo. Non solo il capitolo 25 di Matteo in cui Cristo invita a sfamare gli affamati, a dare da bere agli assetati, ad accogliere gli stranieri ma anche il brano in cui Cristo chiede di dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Questa è la laicità. Capisco che giurare sul Vangelo funzioni meglio che leggerlo.
Ma già che hai quel libro in mano, caro Salvini, aprilo. Potresti scoprirci un sacco di cose interessanti.”

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