Alluvione Genova, Cassazione: Vincenzi (Pd) colpevole ma ridurre la pena

Confermata la responsabilità del disastro, ma gli atti tornano Genova per un processo di Appello-bis per una rideterminazione della pena legata al reato di falso. E quanto hanno deciso i giudici della IV sezione penale della Cassazione che hanno emesso la sentenza sul processo sull’alluvione di Genova del 2011 costato la vita a sei donne, tra cui due bambine di 10 mesi e 8 anni.

Imputati nel processo l’allora sindaco Marta Vincenzi (Pd), insieme all’ex assessore comunale alla Protezione civile Francesco Scidone e ad alcuni tecnici comunali accusati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e di aver falsificato l’orario nel verbale sull’esondazione del rio Fereggiano, il torrente che tracimando causò sei vittime. Il ricalcolo potrebbe essere ‘al ribasso’ per l’ex sindaco perché delle due ipotesi di falso solo una sussiste ed è confermata.

Nella scorsa udienza il pg della Cassazione Tommaso Epidendio, nel corso della requisitoria aveva chiesto “l’annullamento con rinvio per rideterminare il trattamento sanzionatorio”. In Appello lo scorso anno i giudici di Genova avevano confermato la condanna a 5 anni nei confronti dell’ex sindaco, condannato a 2 anni e 10 mesi l’ex assessore Scidone (contro i 4 anni e 9 mesi emessi nel processo di primo grado), a 2 anni e 9 mesi il tecnico comunale Gianfranco Delponte (in primo grado condannato a 4 anni e 5 mesi), a 4 anni e 4 mesi Pierpaolo Cha (1 anno e 4 mesi in primo grado), a 2 anni e 10 mesi Sandro Gambelli (1 anno in primo grado), e a 8 mesi anche l’ex coordinatore dei volontari di protezione civile Roberto Gabutti (in primo grado assolto). Alla luce della sentenza di stasera dei giudici di piazza Cavour il rischio carcere, al momento, si allontana per l’ex sindaca Vincenzi.  ADNKRONOS

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