E dovremmo dare la cittadinanza a questo arrogantello?

Rami Shehata è stato premiato ieri dall’ambasciatore d’Egitto a Roma, per aver dato l’allarme, come ha fatto anche il ragazzo italiano Riccardo, mentre si trovava a bordo del pullman sequestrato e poi dato alle fiamme dal senegalese Oyssenou Sy.

Una sfilza di precedenti penali di uno «stretto familiare» di Ramy, sarebbe l’ostacolo all’ottenimento della cittadinanza: che, a questo punto, potrebbe essere concessa a lui, ma non a tutto il nucleo famifliare.

Avvolto nella bandiera egiziana, Ramy si è espresso così: “Volevo vedere cosa sarebbe successo a Salvini se tutti fossero morti. Tutti sarebbero andati contro di lui. Se tutti lo ringraziano è grazie a me”.

 

Padre di Ramy: non voglio la cittadinanza, sono i giornalisti che mi hanno detto di dirlo

Matteo Salvini frena sulla cittadinanza a Rami Shehata, il ragazzo eroe di San Donato Milanese che ha chiamato i carabinieri dal pullman dirottato mercoledì scorso da Ousseynou Sy. “A ora non ci sono elementi” ha affermato il vicepremier e ministro dell’Interno. Rami sarà invitato al Viminale “quando avrò gli elementi a disposizione per decidere e purtroppo a stasera non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza. Mi spiacerebbe moltissimo, però così è” ha spiegato Salvini.

“Siccome le cittadinanze non sono biglietti delle giostre, abbraccerò volentieri tutti i ragazzi della classe, perché non ci sono protagonisti di serie A e di serie B. Quando si tratta di cittadinanze non ci devono essere nessuna ombra e nessun dubbio e purtroppo al momento ombre e dubbi ce ne sono” ha detto il vicepremier a margine della presentazione del libro ‘L’Italia non è più italiana’ di Mario Giordano.

”Le cittadinanze non le posso regalare e per dare le cittadinanze ho bisogno di fedine penali pulite. Non parlo dei ragazzini di 13 anni, ma non fatemi dire altro”, ha continuato Salvini. ”Ripeto, e sarebbe sgradevole entrare nel merito e non lo faccio, che stiamo facendo tutti gli approfondimenti del caso, evidentemente non sul ragazzino di 13 anni ma su altri, perché io la cittadinanza la concedo a chi ha fedina penale pulita. Penso che tutti abbiano capito di cosa stia parlando”.