E anche il Pakistan finisce nelle grinfie del Fondo Monetario

Un altro Paese emergente finisce in affanno sull’economia. E anche in questo caso le pressioni fanno leva sulla valuta nazionale: il Pakistan ha annunciato l’intenzione di chiedere prestiti al Fondo monetario internazionale, mentre le sue riserve in valuta estera stanno subendo un drastico calo, tanto da essere sufficienti a malapena ad arrivare a fine anno.

La decisione del nuovo governo del presidente Imran Kahn è stata spiegata dal ministro delle Finanze, Asad Umar.

Al momento al Fmi non risulta pervenuta una richiesta formale, ha precisato l’istituzione di Washington durante le assemblee autunnali che si stanno svolgendo a Bali, in Indonesia. Ma “ascolteremo molto attentamente le loro richieste non appena le faranno”, ha spiegato il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld.

Secondo il Fmi il Pakistan accusa una serie di criticità, tra cui un cambio troppo rigido e sopravvalutato dalla sua rupia, che sta causando l’esaurimento delle riserve. Secondo alcune stime Islamabad avrebbe bisogno di almeno 12 miliardi di dollari e la decisione di rivolgersi al Fmi è arrivata dopo che l’Arabia Saudita avrebbe risposto picche ad una richiesta di supporto bilaterale. (con fonte Afp)

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