La Bce ha annunciato un futuro cambio di rotta della politica monetaria, verso la normalizzazione ma con modalità molto prudenti e graduali. Innanzitutto ha delineato quella che sarà la fase conclusiva del programma di acquisti netti di titoli: proseguiranno come previsto al ritmo di 30 miliardi di euro al mese fino a tutto settembre, poi, da ottobre, si riduranno a 15 miliardi di euro al mese e andranno avanti fino a dicembre, per poi concludersi.
Lo stock di titoli già acquistati verrà mantenuto, con acquisti dei bond giunti a scadenza, per un periodo che andrà oltre la fine degli acquisti netti fin quando sarà ritenuto necessario per garantire “condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario”.
Parallelamente la Bce ha anche rimodulato le sue indicazioni prospettiche sui tassi di interesse, che sono stati nuovamente confermati: il tasso sulle operazioni marginali resta allo 0,25 per cento e il tasso sui depositi parcheggiato dalle banche resta al meno 0,40 per cento. Se fino ad oggi affermava che contava di non alzare i tassi molto a lungo dopo la conclusione del Qe, ora ha modificato la formula con una indicazione più precisa. “Il Consiglio direttivo si attende che i tassi restino al livello attuale almeno fino all’estate del 2019 e in ogni caso per tutto il tempo necessario per assicurare che l’evoluzione dell’inflazione resti allienati con le attuali aspettative di aggiustamento”.
Tutto questo dopo che il direttorio ha condotto “una attenta revisione dei progressi” proprio sul percorso di aggiustamento dell’inflazione, tenendo anche conto delle nuove previsioni economiche dei tecnici delle Bce. (askanews)