Barelle mancanti, il problema non è solo a Nola

TAGLIAmmalati a terra, a causa della mancanza di barelle e posti letto. Il caso dell’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola, non è un caso isolato. In altre strutture sanitarie italiane esiste una vera e propria “emergenza barelle”, un problema concreto che rallenta – e in alcuni casi blocca – la macchina dei soccorsi. La denuncia è stata lanciata sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno da Giuseppe Galano, medico responsabile della centrale del 118 di Napoli. “Le ambulanze – ha evidenziato – sostano per ore davanti agli ospedali, dopo aver trasportato un paziente, e non possono effettuare altri soccorsi perché restano senza la barella”. In teoria, cosa ben diversa da quel che accade, il personale a bordo di ogni ambulanza che arriva negli ospedali con un paziente dovrebbe vedersi restituire la propria lettiga non appena il soggetto trasportato viene preso in consegna nel pronto soccorso.

Soltanto in questo modo l’ambulanza può effettuare altri interventi

Così però non accade, se non in rare occasioni. Invece? La barella, infatti, “Rimane spesso nei corridoi dei reparti con il paziente – denuncia il dirigente – perché non si trova una soluzione alternativa: mancano i posti letto e non ci sono sufficienti barelle ospedaliere sulle quali tenere gli ammalati. In attesa che spunti una brandina e si trasferisca l’ammalato su di essa, dunque, autista, infermiere e medico dell’ambulanza non possono soddisfare altre chiamate”. E non si parla di fermi temporanei ma di stop che “possono prolungarsi fino a 12 ore”. Una vera emergenza dunque che, preannuncia Galano, si pensa di contenere in maniera altrettanto emergenziale. “L’Asl – spiega il dirigente – chiederà all’Esercito ed alla Marina di mettere a disposizione i loro mezzi di soccorso per tamponare le falle”. TISCALI

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