Germania, prosegue la politica suicida: “profughi” nell’esercito

 

Berlino prosegue nella politica suicida delle porte aperte e dell’integrazione dei sedicenti profughi. In una intervista alla Frankfurter Allgemeine am Sonntag, il ministro della Difesa, Ursula von der Leyen, ha comunicato che intende reclutare rifugiati nelle Forze armate della Repubblica federale.

Il ministro ha parlato di un “progetto pilota con un centinaio di rifugiati richiamati a svolgere compiti civili come costruzioni, genio, ingegneria, corpo sanitario e logistica. L’idea balzana è che così, quando e se avessero voglia di tornare in Siria, potranno aiutare la ricostruzione del Paese, ma anche contribuire all’addestramento delle forze armate locali”.

Ovviamente l’annuncio ha fatto scattare resistenze e polemiche anche all’interno della stessa maggioranza di governo. (con fonte IL FATTO)

 

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4 thoughts on “Germania, prosegue la politica suicida: “profughi” nell’esercito

  1. in germania si accorgeranno tra qualche anno cosa hanno fatto accogliendo tutti i migranti ,profughi e chi piu’ ne piu ne metta. Non hanno ancora capito che l’integrazione con cultura e tradizione europea non e compatibile con chi arriva da africa o paesi mussulmani.Gli possono dare anche il passaporto europeo ma rimarranno sempre siriani, turchi ,eritrei ecc…ecc… con le loro tradizioni, e anche i figli dei figli rimarranno sempre legati alla tradizione dei loro bisnonni, e l’integrazione a questo punto va a put….ne. Gli diamo case scuole, soldi ,senza fare una beata mazza ,dove trovano un posto migliore per vivere,anzi riescono anche farsi le vacanze nel loro paese con i soldi che i vari stati europei gli passano ogni mese .(e mi riferisco sopratutto agli eritrei) visto che conosco molto bene questa realta’ vivendo in eritrea.

  2. In Siria ci sono le forze armate,c’e’ un governo regolarmente eletto,ci sono ospedali,scuole,universita’,aziende e ci sono stati della nato che bombardano la Siria e finanziano il terrorismo.Quindi sarebbe ora che i politici,i giornali ecc. la smettessero di delirare sull’accoglienza e si pretendesse con fermezza la fine delle guerre cosi’ la gente vivrebbe in pace a casa propria.

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