Studiosi e politici musulmani chiedono di fermare il riscaldamento globale

Un gruppo di oltre sessanta studiosi, leader politici e religiosi del mondo islamico ha lanciato la ‘Dichiarazione sul cambiamento climatico’ con cui, in vista della conferenza Onu sul clima in programma a dicembre a Parigi, si chiede ai governi mondiali di negoziare e firmare un accordo ambizioso che consenta di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi sopra i livelli preindustriali, o che almeno rispetti la soglia dei 2 gradi considerata dai climatologi il punto di non ritorno.

La dichiarazione, sottoscritta all’International Islamic Climate Change Symposium in corso a Istanbul, segue l’enciclica “Laudato Si'” di Papa Francesco e la proclamazione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, che sarà celebrata il prossimo primo settembre su proposta della chiesa ortodossa.

I leader di una ventina di Paesi islamici chiedono la rapida eliminazione dei combustibili fossili e la transizione alle rinnovabili per raggiungere il 100% di energie pulite, in modo da contrastare il cambiamento climatico, ridurre la povertà e intraprendere uno sviluppo sostenibile.

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Tra i partecipanti al Simposio, la segretaria della convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici Christiana Figueres, che ha rilevato come “gli insegnamenti dell’Islam, che sottolineano i doveri degli esseri umani come custodi della Terra e il ruolo di insegnante come guida ai comportamenti corretti, forniscano un orientamento per compiere le giuste azioni sul cambiamento climatico”.

Esempio di studioso musulmano – La Terra è ferma, non gira

https://youtu.be/I1dpLUcUUo0

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