Isis controlla piu’ di meta’ del territorio siriano

 

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L’Isis controlla ormai piu’ della meta’ del territorio siriano, una sterminata area desertica su cui insistono nove province, 95mila chilometri quadrati, comprese le zone petrolifere in cui si trovano almeno una sessantina di pozzi.

Tra le ultime conquiste spicca Palmira, la ‘perla del deserto’ gioiello archeologico ma anche centro strategico, ormai caduta interamente nelle mani dei jihadisti. Dalla citta’, che dista appena 210 chilometri da Damasco ed e’ lungo l’autostrada che taglia il Paease da ovest a est, arrivano immagini di orrori che fanno salire l’allarme. Si contano decine di soldati di Assad uccisi e su Twitter sono anche circolate foto di cadaveri decapitati di militari e civili. I soldati in fuga sono stati costretti a ripiegare verso i villaggi di al Farqlas, Sawana e Khanifis.

“ISIS è l’esercito segreto degli Stati Uniti”

Obama: non stiamo perdendo contro l’Isis (Traduzione: Stiamo vincendo insieme all’Isis)

L’Isis ha assunto il pieno controllo di Palmira, anche grazie alla complicita’ delle popolazioni e delle tribu’ sunnite, dopo una violenta battaglia andata avanti per ore e nella quale sono morte decine di civili. I jihadisti hanno imposto il coprifuoco e hanno preso il controllo del carcere, lasciando fuggire i detenuti, dell’ospedale, dell’aeroporto e del quartier generale dell’intelligence. Finora non si ha notizia di distruzione nell’area monumentale di Palmira, le cui rovine romane con oltre mille colonne e torri funerarie sono incluse nella lista del Patrimonio dell’Umanita’ dell’Unesco. Ma i raid del regime hanno colpito stamane varie volte la citta’ nuova (Tadmur, in arabo) e anche l’area archeologica. Non si sa se ci siano stati danni alle rovine. L’emittente tv del regime, al Ekhbariya, che trasmette da Damasco, assicura che la maggior parte degli abitanti della storica citta’ siriana ha deciso di lasciare le proprie case e di allontanarsi prima dell’arrivo dei jihadisti.

In particolare l’evacuazione sarebbe iniziata con la decisione dell’esercito di ritirarsi dalla zona che si trova nella provincia di Homs, nel centro della Siria, considerata strategica perche’ punto di collegamento con l’est e l’ovest del Paese. Il controllo di Palmira avvicina ancora di piu’ l’Isis alla capitale, oltre a far scattare l’allarme per il rischio di distruzioni nel sito archeologico.

L’Unesco ha avvertito che sarebbe “un’enorme perdita per l’umanita’. Come ha detto l’Ue, attraverso la vicepresidente Federica Mogherini, equivarrebbe a “un crimine contro l’umanita’”. Da Riga dove partecipa a un summit europeo, il presidente francese Francois Hollande lancia un appello “ad agire” contro il “pericolo” del terrorismo. “Il mondo deve rispondere alla minaccia dei terroristi a Palmira”, ha detto. Mentre dalla Casa Bianca, il portavoce Josh Earnest ha affermato che la presa della citta’ di Palmira e’ “una battuta di arresto” per le forze della coalizione a guida Usa nella loro lotta contro l’Isis. Earnest ha inoltre riferito che il presidente statunitense Barack Obama non e’ d’accordo con i Repubblicani che vorrebbero truppe di terra per combattere lo Stato Islamico. agi

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Hillary Clinton: L’Isil è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano ,
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