USA, Obama preferisce i disastri ecologici all’oleodotto Keystone

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Inizia con il guanto di sfida lanciato in piena faccia ai repubblicani la relazione tra Barack Obama ed il nuovo Congresso controllato dal Grand Old Party (Gop). La Casa Bianca ha annunciato che il presidente non firmera’ mai la legge per autorizzare la costruzione dell’oleodotto Keystone, per portare il petrolio estratto dalla sabbie bituminose in Canada alle raffinerie Usa del Golfo del Messico, anche se il Gop riuscisse ad approvarla, come sembra probabile con i nuovi numeri a Senato e Camera.

La bocciatura del progetto comportera’, tra l’altro, che gli Usa continueranno a trasporto il greggio canadese fino alle loro raffinerie, non attraverso il piu’ sicuro oleodotto, ma con convogli ferroviari formati anche da centinaia di carri, che piu’ di una volta hanno causato gravissimi incidenti, con la perdita di decine di vite oltre all’inquinamento di vaste zone.

La Casa Bianca ha fatto sapere che Obama ricorrera’ al veto presidenziale contro il progetto perchè non piacerebbe ai sedicenti “ambientalisti” dai quali prende ordini, i quali EVIDENTEMENTE preferiscono il rischio di danno ecologico all’oleodotto, oppure sono mossi da altri interessi.

Il Keystone Xl si aggiunge all’oleodotto Keystone gia’ esistente, lungo 3.456 km, che parte dai giacimenti nello stato canadese dell’Alberta, ed in diverse tratte raggiunge Port Arthur in Texas. Il Keystone Xl, come suggerisce il nome, avra’ un diametro maggiore (76 cm), secondo il progetto che non vedra’ mai la luce, tranne colpi di scena al Senato, era previsto che partisse sempre da Hardisty in Canada, punto d’origine del ‘fratello minore, fino a Steel City in Nebraska.

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