Campi Rom abusivi a Trento: problema non più rinviabile

14 nov – La situazione di Trento nord è sempre stata di particolare criticità soprattutto a livello urbanistico data la mancanza di progettazione in un’area che a livello di scempio urbanistico presenta i maggiori conti in materia di risanamento e di bonifica terreni e aree residenziali.

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«Come non bastasse – spiega in una nota Gabriella Maffioletti – a ciò si aggiunga che nella zona del Magnete nonostante una ordinanza di sgombero si continua con lo spettacolo indecente delle baraccopoli oltre la ferrovia Trento Malè dei rom».

l'”Affaire Magnete”era stato connotato a suo tempo così. Maffioletti cita un estratto di un quotidiano on-line locale datato 2008 che così riportava:

«Il problema vero, quello grosso, è la gestione del territorio, che per tanti, tanti anni, ha alimentato l ‘unica “industria” che mai abbia abbisognato di incentivi, ma di complicità e connivenze sì: l’industria del cemento, con rendite e profitti da capogiro.Abbiamo assistito, impotenti, al “sacco di Trento”. Qualche voce coraggiosa si è levata, fuori dal coro dei tanti silenzi. Un “Tridente” (non è un caso!) costituito da Magnete, , Area ex Michelin, Area ex Italcementi al vertice di un iceberg della Trento, paradiso immobiliare, nel segno della continuità Dellai-Pacher».

In breve, l’affare Magnete ha origini antiche. Ci limitiamo alle ultime vicende. Nell’ accordo di programma tra Stato, Provincia autonoma e comune di Trento (permuta di beni demaniali), aveva suscitato clamore l’ acquisto della Provincia autonoma del Magnete, realizzato in prossimità delle aree inquinate di Trento nord.

Il costruttore Tosolini cedeva alla Provincia autonoma parte del complesso per circa 30 milioni di euro (60 miliardi di vecchie lire), destinato al polo finanziario, quando il Ministero delle Finanze già era proprietario del “Sigaro”, sede dell ex Centro Servizi delle Imposte Dirette del Trentino Alto Adige, che, nel vortice delle permute, sarebbe stato destinato alla Questura, con spreco di risorse pubbliche sia per la ristrutturazione di viale Verona, sia per il complesso di via Brennero, entrambi destinati al nuovo uso.

«Inoltre, – ricorda Maffioletti – quanto pagato dalla Provincia autonoma pareva eccessivo, fino a pensare potersi trattare di un regalo ai “poteri forti».

«Forti preoccupazioni, infine, venivano sollevate, circa la salubrità dei terreni sui quali sorgeva il Magnete, con possibili danni alla salute di chi vi andava ad abitare (basti pensare all’ acquisto da parte dell’ITEA di 44 appartamenti) o a lavorare. Chi ha un briciolo di memoria storica non può aver dimenticato che quel sito era una vera e propria discarica di rifiuti industriali fortemente inquinanti, provenienti dai limitrofi stabilimenti (Sloi, Carbochimica,OMT, Galtarossa).

I terreni sul quale insorge il complesso sono con grande ipotesi reale inquinati. Questo è un dato di fatto acquisito. Si dice, tuttavia, che l’inquinamento, quello pericoloso, si trova nelle aree limitrofe ex Sloi e ex Carbochimica. Ma le sostanze cancerogene sono in profondità e non in superficie; da escludere, secondo i tecnici di Appa e Apss, un inquinamento atmosferico» – afferma la consigliera comunale Maffioletti.

Secondo le fonti ufficiali nessun problema. Sappiamo invece che la concessione edilizia per la realizzazione del Magnete poneva prescrizioni tali da escludere la presenza di inquinanti delle aree circostanti.

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Gli anni passano la situazione non migliora anzi al disastro urbanistico ed agli enormi giri di speculazioni dei poteri forti si sono aggiunti in quella area problematiche pesantissime in ordine all’aspetto di politiche abitative e di abusivismo abitativo che in loco hanno trovato dimora riscontrabile non tanto nelle certificazioni anagrafiche di residenza ma quanto nella occupazione abusiva dei posti .

Così oltre alle innumerevoli segnalazioni fatte dagli stessi residenti ormai esasperati tanto la situazione è degenerata nel degrado totale e nella incuria generale degli Organismi pubblici preposti alla tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza (totale disastro in materia di conferimenti rifiuti urbani, di promiscuità abitative con situazioni di mereticio nel complesso Magnete, disagi abitativi riferiti nel quartiere Magnete ITEA spa per le condizioni pessime del complesso edilizio residenziale e con alcuni assegnatari di etnia sinta che lì alloggiano che compromettono la vivibilità) si deve aggiungere l’altro “bubbone sociale” della città che è quello dei rom .

I vigili di quartiere che hanno lì un punto fisso di postazione sono ben al corrente della situazione sia per quanto attiene il mancato rispetto del regolamento polizia urbana in materia di conferimento Tares sia per quanto riguarda il bivaccamento abusivo dei rom che vivono da oltre un anno (in totale sfregio della Ordinanza di sgombero che era stata emanata dal Sindaco per ripristinare la situazione di sicurezza del posto) al di là dei binari della Ferrovia della Trento- Malè.

maffiolettiSono stati stilati, raccontano i residenti parecchi verbali da parte dei vigili di quartiere per segnalare la situazione di totale inosservanza in materie che determinano la qualità di vita e la tenuta sociale dei rioni ma senza alcun risultato effettivo al seguito.

«I residenti mi hanno chiesto di prendere posizione rispetto alla combustione di materiali in plastica o similari» – spiega Maffioletti (nella foto)

«La segnalazione di una colonna di fumo prodotta dalla combustione dei pneumatici e di altri rifiuti è stata regolarmente effettuata agli agenti di quartiere che sono destinati al presidio del quartiere. Pare che vengano bruciati vecchi pneumatici e materiali ritenuti dalla legge rifiuti speciali da trattare con particolari procedure di smaltimento e conferimento in siti dedicati. La combustione di materiali, senza tener conto dei rischi ormai noti che ne derivano per la salute umana e per l’ambiente, specialmente quando si tratta di prodotti sintetici o derivati da petrolio, che inquinano il suolo, le falde acquifere, e liberano nell’atmosfera sostanze estremamente pericolose e tossiche è vietata dalla legge».

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E ancora la Maffioletti: «Un residente del posto mi ha fornito 4 diversi filmati che riproducono lo stato in cui vivono questi nuovi questuanti che di giorno sono molesti nell’accattonaggio e di sera si ritirano nei loro “quartieri degradati” quattro baracche di cartone adibite a domiciliazioni improvvisate , situazioni di politiche abitative che sono assolutamente inaccettabili in una normale e strutturata società civile. I filmati riproducono in particolare il fumo che esce dalla vegetazione e si infiltra fino ai condomini e il fumo di colore scuro per la combustione di materiale tossico (tipo pneumatici)».

La colonna di Rom che è ritornata e che abita ora stabilmente nel campo crea disordine pubblico e alimenta in dismisura la problematica rispetto al conferimento TARES in quanto spesso – riferiscono i residenti – vanno rovistare nei rifiuti dei condomini lasciando poi tutto lo scarto dei rifiuti sparso sul suolo.

I residenti riferiscono che vengono bruciati nel campo ogni genere di materiale che trovano sul loro cammino producendo la pericolosissima “diossina”. Si riferisce inoltre di una condotta irrispettosa del nostro regolamento di polizia urbana n. 124 modificato nel 2012 art. 41 – cura degli animali- .

In un filmato inviato si sentono i cani abbaiare tutta la notte e a tutte le ore . Gli stessi poi riferiscono numerosi cittadini, attraversano i binari facendo suonare i treni che stanno per arrivare. Anche in questo caso le leggi ci sono, è che sono come sempre più spesso accade, disattese nel loro rispetto e nella loro applicazione.

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«Tutta questa situazione è inaccettabile – tuona Gabriella Maffioletti – non soltanto per l’alto livello di degrado sociale e urbano che la questione riveste ma anche per quelle che sono nella nostra normale accezione di civiltà e di etica un mortificante decadimento strutturale e civile della nostro impianto societario nonché un pericolosissimo vulnus in materia di tutela dell’ambiente e della salute umana.

Questo genere di politiche di accoglienza tout- court senza regole e senza alcun rispetto né per il territorio ospitante né per i suoi residenti censiti anagraficamente (pertanto cittadini a tutti gli effetti anche in materia di rispetto dei doveri derivanti dallo status di cittadinanza pagamento tasse dirette ed indirette) sta portando al tracollo dello stato sociale e ad un livello di disuguaglianza sociale e di “anarchia governativa” che non è più tollerabile e che rischia di diventare esplosiva da un momento all’altro».

Maffioletti ha subito interrogato il Sindaco e l’Assessore competente per conoscere: Se era a conoscenza dei fatti indicati nel documento e dello stato di totale incuria in cui versa il quartiere Magnete e complesso Leonardo in località Magnete; come intenda ripristinare lo stato di decoro e di sicurezza della quota residenziale residente in loco rispetto alla situazione di alta tensione sociale rappresentata dalla baraccopoli di rom che occupano abusivamente il “rudere” ex Sloi così come documentato nel filmato allegato di cui altri tre all’occorrenza in possesso della scrivente; se sia stato attivato il Servizio ambiente e il corpo forestale per un sopralluogo sul posto quali Organi di controllo e vigilanza competenti per gli accertamenti stesso che il caso richiede dato che quanto qui illustrato è stato più volte riportato e riferito agli agenti di polizia urbana che prestano servizio in zona. Eventualmente si chiede di conoscere le determinazioni che la pubblica amministrazione ha prodotto al riguardo (Ordinanza ad hoc così come il D. Lgs. n. 152/2006 disciplina in materia); se data assunta una totale incuria in materia di rispetto tenuta cani da parte dei rom , rispetto della tutela dell’ambiente e rispetto delle regole che disciplinano la società civile trentina sia intenzione di codesto governo cittadino di centrosinistra di porre fine alla indecente politica di accoglienza miope e cieca che ci riporta a livelli poco consoni delle” favelas brasiliane”.

Si ringrazia la redazione de  La Voce del Trentino

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