L’ultima pazza idea: “Contro i terroristi arruoliamo figli di immigrati in Polizia”

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COMUNICATO COISP, SINDACATO DI POLIZIA

Alcuni colleghi ci segnalano le affermazioni di una sigla sindacale (non rappresentativa) dei Funzionari la cui voglia di far parlare di sé ha evidentemente preso il sopravvento sul buon senso.

Figli degli immigrati in Polizia per via preferenziale è una proposta avventata e mortificante dei tantissimi giovani che aspirano ad indossare la divisa da poliziotti …… eppure è questo che è stato chiesto.
Sul sito www.stranieriinitalia.it si legge che, a parere di tale sigla, “contro i terroristi” la soluzione è “arruolare i figli degli immigrati”, le “seconde generazioni degli immigrati”, perché “conoscono lingue e cultura di chi ci minaccia, una risorsa inestimabile per le indagini”.

Semplice no? Per combattere i terroristi, su 1000 poliziotti che si assumono, potremmo riservare 50 posti ai figli di immigrati particolarmente vicini agli jiadisti e risolveremmo il problema.

Ma solo del terrorismo ci dobbiamo preoccupare? È evidente che no! Altri posti dovremmo riservarli ai figli dei vari cittadini del mondo immigrati in Italia: 50 a figli di albanesi, 50 posti a figli di rumeni, altrettanti a figli di marocchini, libici, iraniani, albanesi, rumeni, brasiliani, nigeriani, egiziani, senegalesi, cinesi, etc. etc.. …..
Ai figli degli italiani, sempre che gli immigrati non si offendono, sarà sufficiente lasciare una decina di posti, ma solamente per evitare che la Polizia di Stato possa perdere “la lingua e la cultura” di chi dovrebbe proteggere in primis …. o comunque al pari di tutti coloro che risiedono nel nostro Paese.
Condivisibile, vero?
Beh, per noi anche no!!!
Contrariamente alla sigla sindacale (non rappresentativa) in questione, noi del COISP riteniamo che per combattere terrorismo, mafie, sfruttamento della prostituzione, furti, rapine, etc.. è sufficiente rafforzare l’apparato sicurezza assumendo, magari con quel concorso pubblico latitante da 20 anni, coloro che vogliono fare questo mestiere perché credono in esso …. senza riserva di posti per alcuno.

Perché mai, peraltro, il figlio di un immigrato dovrebbe avere la precedenza su un italiano?
Le indagini sui terroristi, sugli sfruttatori che si arricchiscono con gli sbarchi degli immigrati, sui mafiosi, sulla prostituzione, sui delinquenti in genere, non risentono di una mancata conoscenza della cultura di tali individui ma risentono, come ogni altro ambito, della disattenzione colpevole del Governo, a cui abbiamo già preannunciato la nostra dura contrapposizione in questi giorni e nelle prossime settimane.
Il vero nodo della Sicurezza in Italia sono le assenze di risorse economiche al settore Sicurezza che ha sofferto e sta soffrendo tagli ai diritti ed alle risorse economiche più di ogni altro settore del pubblico impiego.

Intelligence ed apparati di sicurezza vengono chiamati a compiti improbi, senza avere né le tutele legali né le risorse per poter effettuare quelle indagini che servivano da anni per debellare i fenomeni criminali che oggi stanno disintegrando il tessuto sociale italiano: senza Sicurezza e senza certezze della pena non c’è democrazia, altro che riserve di posti in Polizia per i figli degli immigrati che peraltro, ad onor del vero, quasi sempre sanno del paese di origine dei propri genitori più o meno quanto ne sanno gli stessi italiani.

Roma, 24 agosto 2014
La Segreteria Nazionale del COISP

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