Bologna, Terremerse: pm chiede 2 anni e 6 mesi per il fratello di Errani

Vasco Errani
Vasco Errani

Bologna, 14 lug. – Tre condanne sono state chieste dalla Procura di Bologna nell’ambito del processo sul filone principale del caso “Terremerse”. Il pm Antonella Scandellari ha chiesto una pena di due anni e sei mesi per Giovanni Errani (non era presente in aula) accusato di truffa aggravata ai danni della Regione e falso, presidente all’epoca dei fatti della cooperativa agricola “Terremerse” e fratello maggiore di Vasco Errani, governatore dimissionario dell’Emilia Romagna.

Condanne sono state chieste anche per gli altri due imputati, Gian Paolo Lucchi (progettista) ed Alessandro Zanotti (responsabile della sicurezza) rispettivamente a due anni ed a un anno e 8 mesi. “Sono consapevole – ha detto il pm Scandellari in aula – che un’eventuale sentenza di condanna sia un’affermazione di principio perche’ la prescrizione e’ alle porte”. Tuttavia “anche le affermazioni di principio – ha concluso il pm – sono necessarie e, quindi, questo non toglie valenza ed importanza al processo”. Secondo la ricostruzione della Procura, la cooperativa agricola “Terremerse” ottenne indebitamente un finanziamento di un milione di euro dalla Regione per costruire una cantina vinicola ad Imola facendo risultare finiti i lavori, questa l’accusa, entro il termine previsto dal bando (31 maggio 2006) quando invece l’opera non era ultimata.

Nell’altro filone dell’inchiesta su “Terremerse”, il presidente uscente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, e’ stato condannato in appello ad un anno per falso ideologico. In primo grado, invece, era stato assolto con la formula ‘perche’ il fatto non sussiste’. L’ex governatore (che si e’ dimesso appena dopo la sentenza di condanna) e’ accusato di aver occultato informazioni nella relazione – questa la ricostruzione della Procura – presentata spontaneamente (nel novembre 2009) ai magistrati per dimostrare la correttezza delle procedure adottate in merito al finanziamento erogato dalla Regione alla cooperativa ravennate allora presieduta dal fratello Giovanni. (AGI)

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