Marino dice no alla corona per la strage di Acca Larentia

marino-pd8 genn – Ricorreva ieri il 36mo anniversario della la strage di via Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano di Roma, dove aveva sede la sezione del Msi che il 7 gennaio del 1978 fu attaccata da un commando dell’estrema sinistra armata. Nell’agguato rimasero uccisi due giovani militanti del Movimento sociale, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Nei disordini con le forze dell’ordine che seguirono l’agguato, rimase ucciso anche il missino, Stefano Recchioni, raggiunto da un colpo di pistola alla testa.

La strage di Acca Larentia scateno’ una scia di sangue nella capitale: il successivo 28 febbraio, per vendetta, il Nucleo armato rivoluzionario (Nar) uccise il militante di sinistra, Roberto Scialabba, nel quartiere Cinecitta’. Nel 1980, il padre di Ciavatta, una delle vittime di Acca Larentia, non resse al dolore e si tolse la vita.

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Il Sindaco di Roma non puo’ deporre corone presso una targa che riporta frasi offensive nei confronti dei rappresentanti delle forze dell’ordine definiti ”servi dello Stato’. Roma e’ una citta’ che condanna ogni forma di violenza politica, di qualunque colore, e ricorda i tre ragazzi uccisi ad Acca Larentia”. E’ quanto dichiara il Sindaco di Roma Ignazio Marino in merito alle celebrazioni di Acca Larentia.

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“Il sindaco Marino nell’anniversario di una delle giornate più buie della storia politica nazionale e di Roma, si limita ad affidare ai social network un breve e banale messaggio per quella strage, guardandosi dal recarsi sul luogo degli omicidi per onorare la memoria di vittime innocenti, morte in un attentato che grida giustizia a 36 anni dal suo compimento. E’ un’indecente maniera di essere il primo cittadino di tutti i romani, di destra e di sinistra. Discriminare tra morti di serie A e di serie B rischia di alimentare rigurgiti dolorosi di un odio politico che nessuno vuole ritorni. Marino faccia il sindaco e onori degnamente i caduti di Acca Larenzia”.

”Patetiche le motivazioni del sindaco Marino per il mancato ricordo dei martiri di Acca Larenzia. La sua assenza oggi pesa come un macigno su Roma e la sua storia recente, ogni ulteriore pretesto e’ una toppa peggiore del buco. Il suo e’ stato un atteggiamento ignobile”. A dichiararlo Dario Rossin, segretario d’Aula dell’Assemblea Capitolina.

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”La toppa e’ peggio del buco, Marino. In poche ore ha mancato di rispetto al sangue versato, negato la memoria e trovato giustificazioni assurde per tutto questo. La sua inadeguatezza e’ un danno. Dovrebbe immediatamente lasciare, ma visto che sarebbe troppa grazia, abbia almeno il buon gusto di chiedere scusa e poi stare zitto”. Cosi’, al sindaco, il consigliere Ncd della Regione Lazio, Giuseppe Emanuele Cangemi.

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”La risposta del sindaco Marino sul perche’ non abbia voluto deporre una corona di fiori ad Acca Larentia, cosi’ come fatto dai suoi predecessori, e’ penosa, verrebbe da dire che la pezza e’ peggio del buco, specialmente nel richiamo alle forze dell’ordine. Non conosce neanche i fatti e avrebbe fatto bene a scusarsi e a provvedere ancora a farlo”. Lo dichiara in una nota Fabio Sabbatani Schiuma, gia’ consigliere comunale di Roma e coordinatore nazionale del movimento Riva destra

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